Google' celebre azienda informatica, dal suo quartier generale a Mountain View, California, questa mattina ha deciso di celebrare i 120 anni dalla nascita di Sergej M. Eisenstein.
L'infanzia
Nasce a Riga, Lettonia, il 22 gennaio del 1898 in un’agiata famiglia di origini ebreo-tedesca, figlio unico di Mikhail Osipovich Eisenstein, noto architetto Art nouveau, e Julia Ivanovna Konetskaya, figlia di un ricco commerciante di San Pietroburgo. Influenzato dalla figura materna, Sergei fin dalla tenera età dimostra le sue spiccate doti nel campo artistico, dimostrando precocità nell’apprendimento delle lingue, lettura ed un eccezionale attitudine per il disegno.
Ben presto iniziò a leggere i classici francesi, inglesi e tedeschi nelle loro lingue originali. Affiancato da precettori privati, iniziò i primi studi in casa, seguendo inoltre lezioni di danza, equitazione e piano. Una vita sommersa dai libri, che si faceva inviare da librerie di tutto il mondo.
Sergej M. Eisenstein sembrava essere bambino modello: dotato, acuto, diligente negli studi, ubbidiente ed educato, dato dalla rigidità del padre che Eisenstein stesso definì “tirannica”, nascondeva un’animo fragile e timido, ma sotto questa docile apparenza, presto svilupperà un interesse per il sadomasochismo, che diventerà manifesto nelle sue scelte di regista.
Viaggi illuminanti
Nel 1906 Sergej segue la madre in vacanza a Parigi, dove fu colpito al museo delle cere Grevin, dalle scene di tortura e di esecuzioni mediante ghigliottina durante la Rivoluzione Francese.
Durante il soggiorno parigino vide i suoi primi film.
A 12 anni scopre in un divano nella casa materna, a San Pietroburgo, i libri di De Sade e di Sacher-Masoch e le immagini ivi contenute scaturirono nel giovanissimo Sergej forti sensazioni.
Gli studi
Nel 1915 entra nell'Istituto di ingegneria civile di San Pietroburgo, due anni più tardi (1917) avvenne l’incontro illuminante e determinante con la messa in scena di Maskarad di M.J.
Lermontov per la regia di V.E. Mejerchol′d, significato su cui in seguito tornerà molte volte nei suoi memuary (memorie).
Nel 1918 entra nell'Armata rossa e s’impegna attivamente nell'organizzazione di spettacoli teatrali itineranti. Lavora principalmente come scenografo nei “treni di agitazione”, rappresentazioni d’ azioni drammatiche tipiche del cosiddetto teatro di agitazione.
Nel 1920, a Mosca, si unisce al gruppo delle avanguardie su posizioni radicali, sezione teatrale del Proletkul′t. Di lì a poco ne assume la direzione frequentando contemporaneamente la scuola di teatro di Mejerchol′d. dove conosce Lev V. Kulešov ed i registi della FEKS (Fabbrica dell'attore eccentrico). Da qui prendono il via le sue prime esperienze teatrali autonome, grazie alla sua interpretazione caratterizzata dall’entusiasmo anticonformista, tipico della ricerca teatrale. Eisenstein con: Il messicano (1921) ma soprattutto con: Anche il più saggio sbaglia (1923), si dimostra efficace e decisivo, ed è proprio con quest’ultimo spettacolo che definirà il suo pensiero estetico, nel celeberrimo testo teorico pubblicato nel 1923, Il montaggio delle attrazioni.
Teorie
L’anno successivo (1924) adatta al cinema, il montaggio delle attrazioni, perché lo ritiene più idoneo al suo intento, ovvero, scuotere lo spettatore con una sorta di violenza visiva, sollevandolo dal torpore dell'assorbimento passivo del narrato, cercando di suscitare nel pubblico emozioni spinte alla riflessione intellettuale. Nel pieno fermento creativo e spinto dalla voglia di mettere in pratica le sue stesse teorie nello stesso anno gira Sciopero, ove monta brevissimi pezzetti, caratterizzati da: inquadrature strane e incongruenti, dure e violente, così da rendere il clima di caos rivoluzionario ancor più rappresentativo.
Dal genio di Eisenstein
Il 21 dicembre 1925 al teatro Bol’soj, Mosca, segnerà per sempre la storia del cinema con La corazzata Potëmkin, una delle più note e influenti opere per i suoi valori tecnici ed estetici ritenuto fra i migliori film di propaganda della storia cinematografica.
Strutturata in cinque atti, la corazzata Potëmkin, è una rielaborazione a fini narrativi dei fatti storici realmente accaduti che portarono all'inizio della Rivoluzione Russa del 1905. Durante l’Esposizione universale del 1958, tenutasi a Bruxelles, fu votato da una giuria di esperti come "Il più bel film della storia”.
L’inarrestabile popolarità frutto del suo genio eclettico, anticonformista e visionario fece sì di esser corteggiato dalle maggiori case cinematografiche di tutto il mondo, che gli permisero di produrre pellicole passate alla storia, come: Ottobre (1928), La linea generale (1926-1929), Lampi sul Messico (1933), e la trilogia di Ivan il Terribile (1944-1958)
Muore a 50 anni per un attacco cardiaco.