“Anno nuovo vita nuova”, recita il popolare adagio. Il cantautore e scrittore Mimmo Parisi, da qualche tempo, lo ha adottato facendolo diventare performativo. Ovviamente, ha dovuto cambiare qualcosa. Poca roba. Gli è bastato mutare le parole “vita nuova” con “Libro nuovo”. Quindi, ecco il recente testo che inaugura il suo percorso di autore targato 2018. Il Romanzo si chiama “il figlio del drago” (Editrice GDS, pagine 224, distribuzione Mondadori) ed è stato presentato il 10 gennaio 2018. È il primo che divulga con questa nuova Casa Editrice. Dopo i buoni risultati ottenuti con la scorsa pubblicazione invernale – “Sono tornati i braccialetti rossi” ispirato ai personaggi della popolare fiction televisiva – l’autore emiliano cambia target ispiratore.
Una società gotica
Il salto è abbastanza impervio. Parisi abbandona le problematiche – importanti e drammatiche dei piccoli eroi lanciati dallo spagnolo Albert Espinosa – per allargare il suo campo d’azione. Insomma, il passaggio è centrifugo. Dal piccolo gruppo al grande gruppo. Alla società. Una società che, sotto la lente di ingrandimento del romanziere non pare uscirne con particolare fortuna. Il fil rouge che sottolinea la narrazione di “Il figlio del drago” conduce a una conclusione piuttosto critica. Alla presa di coscienza di come – uno dei temi toccati nel libro è quello rovente della immigrazione – sia facile arroccarsi dietro lo scudo della propria sopravvivenza. Come si evince dall’affermazione di uno dei personaggi del romanzo: “Non è questione di razzismo.
Semplicemente, dopo tutto quello che abbiamo sudato vogliamo tenere fuori gente che potrebbe portare sbandamenti nella nostra comunità”.
Le figure del romanzo
“Il figlio del drago” è Vlad Dracul. Il protagonista. Un nome senza dubbio conosciuto nella letteratura internazionale. È sostanzialmente l'appellativo che giganteggia come titolo in una delle storie più romantiche mai pubblicate, “Dracula”.
Il Conte della Transilvania ombrosa. Laddove, ovviamente, l’aggettivo “romantico” sia usato come segnale capace di indicare un racconto calato in un’atmosfera particolarmente suggestiva. Il nome – Vlad Dracul – preso in prestito dall’eccezionale scrittore irlandese Bram Stoker è, va da se, una escamotage. Una trovata utile a condurre in una direzione precisa, quella di ambientazione gotica, la storia che si dipana intorno a lui. Gli altri, decisivi, personaggi del libro sono July, Hans, il maresciallo, il sindaco, Giulia.