Perché Sanremo è Sanremo, anche nelle polemiche. E la polemica nel caso specifico viene sviluppata attorno alla canzone eseguita sul palco dell'Ariston dall'inedito duo composto da Ermal Meta e Fabrizio Moro che in tanti danno favoriti per la vittoria del Festival. Il ritornello di "Non mi avete fatto niente" è identico, nella musica e nel testo, a quello di un altro brano presentato alle selezioni di Sanremo Giovani 2016, 'Silenzio', eseguito da Ambra Calvani e Gabriele De Pascali. In tanti hanno usato il termine 'plagio', in maniera piuttosto indiscriminata.

Andiamoci piano con le terminologie, la canzone in questione venne scritta da Andrea Febo che del pezzo di Meta e Moro è il coautore. Non è certamente un plagio quando un autore ripropone una parte di testo e musica che lui stesso ha scritto e composto in passato. Resta da vedere quanto questo sia in linea con il regolamento del Festival di Sanremo. La questione è proprio questa.

Cosa si intende per plagio

In base alla Legge sul diritto d'autore tutt'ora in vigore, la 633 del 1941, viene inteso come plagio "quando un artista si appropria degli elementi di un'opera per inserirli sotto il proprio nome in un'altra opera", in parole povere è un'appropriazione abusiva dei diritti altrui. Nel caso Meta-Moro, la parternità di testo e musica sono da attribuire allo stesso autore, dunque dal punto di vista legale non è affatto un plagio, perché i versi e la base musicale non sono coperti da altrui diritto d'autore.

Cosa dice il regolamento di Sanremo

Per essere ammesse a Sanremo, le canzoni devono rappresentare un inedito nell'insieme della loro composizione e nella base musicale e non devo mai essere state incise o pubblicate anche se a scopo gratuito. C'è però la possibilità di utilizzare stralci di brani già usciti, purché questi non superino nel totale un terzo della canzone nuova.

Esiste anche la condizione che l'insieme o la parte musicale non abbiano generato introiti di carattere commerciale.

Moro: 'Abbiamo salvato parte di un lavoro già esistente'

Tra l'altro in una recente intervista su Donna Moderna a a Fabrizio Moro ed Ermal Meta, il primo ha risposto, in merito alla domanda su quando fosse nata questa canzone, che "c'era un brano su cui stavamo lavorando io ed Andrea (Febo, ndr), di cui abbiamo salvato una parte.

Un brano che parlava di tutt'altro argomento, poi insieme ad Ermal ci abbiamo lavorato. Ognuno ha messo la sua parte, ci siamo divertiti ed emozionati". Tanto Moro quanto Meta hanno sempre sottolineato che il ritornello era già esistente e l'autore è Andrea Febo, così come evidenziato da Massimiliano Longo su AllMusicItalia.

I precedenti a Sanremo

In tempi recenti ci sono stati quattro casi di presunto utilizzo di stralci musicali già esistenti al Festival di Sanremo. In due circostanze, nel 2006 e nel 2012 con Simone Cristicchi e Chiara Civello, i casi vennero archiviati. Non fu così per Loredana Bertè nel 2008 e Riccardo Sinigallia nel 2014, entrambi squalificati dalla kermesse musicale.