Sale la temperatura per i numerosissimi fans dei muse perché, oltre al "fumo" delle dichiarazioni, ora è chiaro che c'è anche "l'arrosto" della musica, ed il tempo trascorso tra Londra e Los Angeles negli studi di registrazione inizia a sortire i suoi effetti. Il 18 maggio scorso uscì "Dig Down", canzone dal rock ipnotico, in cui gli arrangiamenti si arricchirono e sancirono un livello di maturità ormai consolidata. Ora è giunto il momento di un ulteriore step.
Thought Contagion
Poche ore ore fa, dapprima tramite il profilo Facebook e poi su Instagram, i Muse hanno dipanato i dubbi sul secondo tassello del mosaico che dovrebbe completarsi con l'ottavo album della band britannica capitanata da Matthew Bellamy. Già qualcosa era trapelato in un'intervista rilasciata al Dj Strykes (QROQ) dal cantante stesso del gruppo nel 2017 all'Almost Christmas Show, quando Bellamy aveva rivelato che una nuova canzone era entrata in fase di missaggio.
Sarà una hit?
Il 2018 dei Muse
Rotti gli indugi con le due prime canzoni, a questo punto ci si aspetta qualche mese in rotazione e poi l'uscita del disco, magari anticipato da un terzo singolo. Nel frattempo, sul sito della band, compaiono anche le prime date del tour europeo che si vanno ad aggiungere alle tappe americane che si terranno in Messico a Monterrey il 20 aprile, passando per il North Carolina e la California. Il 1° giugno si tornerà in Europa con la Germania, poi l'Inghilterra e Lisbona il 23 giugno, e proprio in terra portoghese, al momento, terminano gli appuntamenti con il "Rock in Rio".
La data inglese combacia con un evento speciale: i Muse saranno headliners al Bonnaroo Music Festival insieme ad Eminem ed i Killers.
Tutto questo mentre Bellamy si diletta, come già riportato in precedenza, a duettare con dei "mostri sacri" del rock come Paul McCartney.
Le grandi aspettative
L'8 giugno 2015 uscì il disco "Drones" dei Muse, settimo lavoro discografico per la band britannica. L'album era accompagnato da una cover che portava al futurismo, e debuttò al primo posto delle charts, una vetta raggiunta per la quinta volta con altrettanti album, e nel frattempo arrivò anche il Grammy Awards come miglior disco rock.
Proprio partendo da questi presupposti, e grazie al successo trainante di "Dig Down", l'attesa per il disco che potrebbe scrivere una nuova, importante pagina rock, sale come si conviene per uno dei lavori più attesi dell'anno. I tempi? I Muse hanno più volte detto di non avere fretta, di non avere l'assillo che c'era durante gli esordi, ed oggi l'avvento delle piattaforme streaming - come dichiarato a "Music Feeds" dal bassista Chris Wolstenholme - ha profondamente cambiato il mondo della musica e le dinamiche ad essa legate, con le singole canzoni preferite al disco completo. Verità o depistaggio?