Le autobiografie delle rock star diventano spesso best sellers perché i fan vogliono sapere di più dei propri idoli, ma anche perché chi vive vite "normali" cerca di estraniarsi dalla realtà in cui la quotidianità, troppo spesso, soffoca l'ambizione ed i sogni inseguendo le bizzarrie di chi, oltre ad essere creativo per natura come un musicista, ha anche i riflettori perennemente puntati addosso sempre pronti ad amplificarne vizi e virtù. Flea e soci rappresentano una delle band rock di maggiore popolarità a livello planetario ed hanno costellato la propria discografia di grandi hits.

Il trampolino di lancio verso la fama assoluta arriva con l'album Blood Sugar Sex Magic con alcune canzoni che sono parte fondante della grande epopea rock come Give It Away, classicissimo crossover e manifesto del rock della band ed il lento Under the Bridge, canzone più edulcorata nel sound, ma con il testo che rende a pieno le difficoltà del lato oscuro delle rock star. Non è un fuoco di paglia perché ogni album, susseguente a questa pietra miliare del 1991, ha regalato grandissime canzoni ai fan sparsi su tutto il pianeta.

Flea: "Acid for the children"

Il bassista dei Red Hot Chili Peppers è sempre stato un personaggio appariscente, certamente un virtuoso del basso che tra le sue mani ha amplificato la concezione di sezione ritmica ed il suo personalissimo modo di interpretare il ruolo all'interno della band ha certamente messo le fondamenta del sound così caratteristico della band, Il prossimo 25 settembre uscirà "Acid for the Children" il libro autobiografico del musicista australiano Flea, al secolo Michael Peter Balzary.

Si tratta di un volume di oltre 400 pagine che sarà edito da Grand Central Publishing. Flea ha definito con il termine "dinamica" la sua vita e probabilmente, tra le pagine di questo libro, l'aggettivo utilizzato assumerà connotazioni leggermente differenti dal consueto.

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Un personaggio del calibro di Flea ha certamente molto da raccontare e le pagine non sono tutte fatte da concerti trionfali e momenti idilliaci da rock star.

I lati bui ed oscuri sono raccontati anche in un'intervista al Time in cui in cui emergono i problemi legati alla dipendenza di sostanze stupefacenti, un'adolescenza difficile e poi l'amicizia tormentata con l'altro fondatore dei Red Hot Chili Peppers, il cantante Anthony Kiedis, entrambi cresciuti in una Los Angeles ricca di contraddizioni che da una parte promette il sogno americano e dall'altra fa sentire il brusco risveglio.