Il suo nome ricordava quasi la leggiadria. O, più prosaicamente, una ragazzina pronta a lasciare l’adolescenza e lanciarsi nel mondo. Appartiene a quei diminutivi che ispirano simpatia. Tuttavia, anche se mascherato da un nome gentile, Katrina scatenò il finimondo. Uno degli uragani più distruttivi di sempre – il più nocivo ciclone mai approdato negli Stati Uniti – come una nemesi della natura si scagliò contro la Florida, il Mississippi e soprattutto la Louisiana. Furono schiaffeggiati duramente. Fra le città più soccombenti vi fu New Orleans.

Terra di jazz e blues. E di afroamericani, la maggioranza degli abitanti di quella grande metropoli. Quelle persone – gli scampati – furono avvistate accampate sui tetti. Sui tetti delle tante casette a schiera sommerse per diversi metri. Circondate, come in un sogno incredibile, da diverse barchette e gommoni. Che giravano intorno alle antenne televisive.

La storia di 'Salvare le ossa'

Della scrittrice statunitense Jesmyn Ward uscirà il 16 aprile 2018 un romanzo ambientato proprio nei pressi di quell’ecatombe naturale. Il titolo è programmaticamente, visto che la parola d’ordine non poteva essere che quella di tentare di salvarsi, “Salvare le ossa” (NN Editore, pagine 313). La romanziera inizia la sua narrazione usando un escamotage temporale.

Prende dodici giorni e ne fa un baluardo che divide la normalità, perfino il tirare a vivere – a stento – tipico di chi è parte della periferia della società, dallo shock della devastazione della belva Katrina che aggredirà la città di New Orleans. Ma se quest’ultima è la vittima sacrificale più illustre dell’epopea nata intorno al ciclone, la Ward per il suo racconto usa un luogo geografico meno altisonante.

Bois Sauvage, nel Mississippi.

I personaggi

Nella povertà rurale che alita intorno a Bois Sauvage c’è l’odore dell’approssimarsi della tempesta. E ci sono delle figure che rappresentano, nella straziante attesa dell’uragano, i bersagli preferiti dalla natura. E da una certa parte dell’umanità che non si accorge del disagio dei suoi simili.

Quattro fratelli si arrabattano per sopravvivere. Sono orfani di madre. I loro nomi sono Randall, Junior, Skeetah. Infine, c’è Esch. Una ragazzina di quattordici anni, incinta. I quattro ragazzini sono affiancati da un'altro personaggio, il loro genitore. Purtroppo quest'ultimo si rivela un ubriacone che porterà ulteriore tempesta alla tempesta: a quella esterna di Katrina si somma quella emozionale, interna. “Salvare le ossa” di Jesmyn Ward è romanzo vincitore del National Book Award.