Nessuno mai come freddy mercury è stato definito l’inimitabile. Le cover band dei queen si sprecano e per anni si è andati disperatamente alla ricerca di qualcuno che potesse anche solo avvicinarsi al talento dello straordinario fondatore del gruppo inglese. Impresa disperata. Eppure, nonostante tutto, comprese parecchie critiche i Queen continuano ad andare avanti anche a distanza di molti anni dalla morte del loro cantante avvenuta nel 1991 pochi giorni dopo che lo stesso Mercury aveva confermato la sua lotta contro l’AIDS.
Freddy Mercury rivive nel documentario ‘Bohemian Rhapsody’
A breve uscirà il bio-pic che porterà nelle sale cinematografiche il mito dei Queen. La prima proiezione è prevista il 2 novembre nel Regno Unito e il 29 - cinque giorni dopo il 27esimo anniversario della morte di Mercury - nel nostro paese. Si tratta di una nuova gigantesca operazione commerciale promossa da Brian May e Roger Taylor, chitarrista e batterista della band, ancora proprietari del marchio Queen e sempre alla ricerca di nuove iniziative per fare cassa. Vale la pena ricordare che il quarto Queen, il bassista John Deacon aveva da tempo preso le distanze da questo genere di operazioni: pubblicato l’album postumo “Made in Heaven” – operazione sulla quale si era detto non del tutto d’accordo – Deacon partecipò a un paio di registrazioni celebrative e ad altrettanti show.
Poi nel 1997 si ritirò pronunciando una frase storica… “Sono anni luce lontano da queste schifezze”. Deacon era un amico fraterno di Mercury e la morte del cantante lo aveva segnato profondamente. Secondo il bassista, del quale da allora si sono perse le tracce, Freddy era insostituibile: si sa che Deacon è ancora titolare di molti diritti che riguardano il gruppo e che parte dei proventi di dischi, esibizioni e spettacoli gli sono dovuti.
Ma non è mai più salito su un palco. Taylor e May stavano preparando un disco con Robbie Williams che aveva già registrato una versione di “We Will Rock You”. D’altronde Taylor e May avevano aperto le audizioni da un pezzo: secondo voci mai confermate dalla band oltre a Robbie Williams – che dopo non essere stato scelto per il ruolo cadde in depressione per oltre un anno - erano stati ascoltati professionisti navigati come Rod Stewart, George Michael, il divertentissimo cantante dei Darkness Justin Hawkins e Skin.
I sostituti di Freddy Mercury: da Rodgers a Lambert
Taylor e May invece hanno riproposto la band prima con l’ex cantante dei Free Paul Rodgers (la voce di “All Right Now”) e poi con Adam Lambert, il controverso ma straordinario talento emerso dall’ottava edizione di American Idol. Altri concerti, altri show, altre apparizioni, altri soldi. Arriva “We Will Rock You” un musical che ottiene un discreto successo soprattutto a Broadway e ora anche il documentario in gran parte ispirato a Freddy. L’inimitabile compare solo sul maxi schermo per cantare l’assolo di “Bohemian Rhapsody”. Per produrre il documentario ai Queen sarebbe bastato basarsi sul moltissimo materiale video già esistente registrato fino al 1991, ma il film avrebbe perso quel carattere narrativo e biografico che si voleva offrire al grande pubblico dei Cinema.
Di qui la necessità di trovare un nuovo Freddy: dopo circa 500 audizioni la scelta è caduta su Rami Malek, attore americano di origine egiziana già visto in “Notte al museo”, “Battleship” e “Larry Crowne”. La somiglianza tra Malek e Mercury è notevole: stessa altezza, stessa posa, stesse movenze. E la sua vita è cambiata: “Quando mi hanno detto che ero stato scelto io sono esploso, la gioia è stata enorme ma immediatamente dopo ho pensato… E adesso come faccio? Un conto è imitare Freddy Mercury, un conto è esserlo. Ho anche pensato che potesse essere un grandissimo rischio per la mia carriera: ma ho voluto correre questo rischio.”
Una bella dimostrazione di umiltà: Malek nel video è davvero molto somigliante a Freddy e il copione è estremamente rispettoso del percorso artistico della band dagli esordi, al successo, al triste epilogo di “Innuendo” e del video di “These are the days of our lives”, l’ultima apparizione ufficiale in video di Mercury.
Malek ha studiato per cinque mesi i passi di Mercury, i suoi video, la sua risata, il suo modo di parlare e il risultato è semplicemente impressionante. L’attore ha saputo dare vita anche ai tanti eccessi che resero famoso Freddy Mercury tra i quali i suoi numerosi amanti di sesso maschile e femminile. “Ho avuto più partner di Elizabeth Taylor…” amava dire di sé Mercury.
La voce di Freddy Mercury ricostruita con nastri e live
Se la prestazione artistica di Malek è efficace per quanto riguarda la voce, sono dovuti intervenire con il computer e con un paio di aiuti: i toni dell’attore sono miscelati in parte con la stessa voce di Mercury e in parte con quella del suo miglior interprete in senso assoluto, Marc Martel.
Martel canta in una cover band dei Queen e il suo timbro è davvero pazzesco: Taylor e May dopo averlo sentito sono stati tentati di cambiare idea anche sul ruolo del protagonista, ma ormai la macchina era avviata e – soprattutto – Martel è un ragazzo molto timido con poca confidenza con macchine da presa e telecamere. Martel sarà gran parte della voce di Mercury ricostruita sullo schermo e Malek sarà Freddy. Ufficializzato invece il turbolento divorzio dal regista Bryan Singer che aveva completato quasi tutto il film prima di essere allontanato dalla produzione. Si parlava di dissapori e di liti e invece è spuntato un brutto caso di violenza sessuale ai danni di un minorenne che risale al 2003 e del quale Singer dovrà adesso rispondere in tribunale.