Durante la prossima edizione del Festival di Venezia, in programma dal 28 Agosto al 7 Settembre 2019, sarà omaggiata del Leone d'oro alla carriera l'attrice inglese Julie Andrews, volto iconico del Cinema hollywoodiano degli anni Sessanta.

Da bambina prodigio a star di Hollywood

Chi l'ha conosciuta e amata come Mary Poppins forse non sa che l'attrice ha cominciato la sua carriera fin da bambina grazie alla sua inconfondibile voce.

Julie Andrews, all'anagrafe Julia Elizabeth Wells, debuttò, infatti, giovanissima sui palchi di Broadway, partecipando a spettacoli classici come My Fair Lady e Camelot. A 27 anni arriva, però, la grande svolta, il ruolo da protagonista in Mary Poppins e poi in Tutti insieme appassionatamente, pellicole nelle quali le doti canore della Andrews si combinano perfettamente alle sue indubbie capacità recitative dando vita a due personaggi iconici. Da quel momento e grazie a tali due indimenticabili ruoli la Andrews diventa una star di Hollywood, nonché l'attrice più pagata del momento.

Prosegue la sua carriera di attrice mettendo a segno altri colpi magistrali, in particolare in Victor Victoria, film del 1982 in cui la Andrews recita nel doppio ruolo di Victoria Grant e del conte Victor Grazinski.

Negli successivi tornerà al teatro e poi deciderà di metter da parte momentaneamente la sua carriera da attrice per dedicarsi ad altri progetti. Purtroppo, però, nel 1997, durante una sfortunata operazione alla gola, subì irreversibili danni alle corde vocali tanto da perdere la sua inconfondibile voce da cantante. Il chirurgo che se ne occupò è stato, poi, costretto a pagare un ingente risarcimento all'attrice di 20 milioni di dollari.

Julie Andrews ritorna negli anni Duemila partecipando a diversi progetti. Anzitutto, insieme alla figlia, fonda una casa editrice dedicata a pubblicazioni di libri per l'infanzia. Torna, poi, al cinema e in tv: la ricordiamo, ad esempio, in Pretty Princess del 2001 al fianco di Anne Hathaway; prova, infine, una nuova esperienza dedicandosi al doppiaggio in alcuni film di animazione di grande successo come Shrek e Cattivissimo me.

Ha prestato la sua voce di recente anche ad un personaggio marino in Aquaman (2018). Piccola curiosità: ha fatto notizia, l'anno scorso, la sua decisione di rifiutare, nonostante il lauto compenso promessole, un cameo ne Il ritorno di Mary Poppins.

Dopo tanti riconoscimenti arriva il Leone d'oro alla carriera

Julie Andrews ha riscosso un enorme successo e nel corso della sua lunghissima carriera è riuscita, ogni volta, a reinventarsi trovando spazio nel cinema di ogni decennio, a partire dall'enorme successo che la consacrò negli anni Sessanta. La Andrews non è solo la governante perfetta, ma è mille altri personaggi ancora; la sua bravura e la sua serietà sul lavoro le hanno permesso di ottenere sempre ottimi risultati e di consacrarla come uno dei volti simbolo del cinema hollywoodiano.

Tra i tantissimi premi vinti nel corso della sua lunghissima e spettacolare carriera spiccano, l'Oscar come migliore attrice per Mary Poppins; 5 Golden Globe, 3 Grammy, 2 Emmy, 2 BAFTA e 1 David di Donatello, per ricordare solamente i principali riconoscimenti. Giunge a questo punto più che meritato il Leone d'oro alla carriera ad arricchire la collezione della Andrews e ad omaggiare più che legittimamente la sua lunghissima attività di attrice.

La Andrews ha accolto la notizia con soddisfazione e contentezza, ritenendosi onorata per tale importante riconoscimento legato ad un Festival cinematografico tanto stimato nel mondo.

La motivazione espressa dal direttore del Festival di Venezia, Alberto Barbera, è ben dettagliata e ripercorre le principali tappe della carriera di attrice di Julie Andrews, ne loda le interpretazioni in "Mary Poppins" e in "Tutti insieme appassionatamente" e le sue capacità di riuscire ad andare sempre oltre tali due ruoli simbolo della sua carriera; conclude, poi, affermando che tale premiazione è doverosa in quanto riconoscimento per un'artista: "che ha saputo ammirevolmente conciliare il successo popolare e le ambizioni artistiche senza mai scendere a facili compromessi”.