La lotta all'evasione mette in campo un nuovo strumento, via libera da domani all'anagrafe dei rapporti finanziari. Saranno trasmessi, quindi, all'Agenzia delle entrate tutti i dati relativi alle movimentazioni del conto corrente, inclusi i depositi titoli e gli investimenti effettuati nel 2015, eccetto però i controlli generalizzati.

Quali dati saranno forniti all'Agenzia delle entrate?

In particolar modo dovranno essere fornite all'Agenzia fiscale i saldi contabili a fine 2014 e 2015, gli accrediti effettuati sul conto corrente durante l'anno, il totale degli addebiti e la giacenza media del denaro sul conto corrente.

Mentre per i prodotti finanziari assicurativi, come le polizze index linked, si dovrà comunicare soltanto l'importo totale degli aumenti della polizza e dei riscatti effettuati durante il corso dell'anno.

Quindi i conti correnti e carte di credito degli italiani, non avranno più segreti, perché saranno sottoposti ai raggi x. L'anagrafe dei rapporti finanziari è stata istituita con il Decreto "Salva Italia" nel 2011. Entro domani, 31 marzo, banche, Poste e gli altri operatori finanziari devono comunicare al fisco tutte le movimentazioni del 2015 degli oltre 39 milioni dei conti correnti italiani, degli investimenti finanziari e non solo, si è richiesto anche il numero di accessi alle cassette di sicurezza.

Si stima che ci sarà un flusso di circa 500 milioni di dati che confluiranno verso l'Agenzia delle entrate, tutto questo per combattere l'evasione fiscale, che secondo le stime ammonterebbe a ben centoventi miliardi di euro.Gli esperti sostengono che, prima o poi, il denaro proveniente da attività non dichiarate transiti attraverso canali che invece hanno una loro tracciabilità.

Questa nuova modalità di controllo costituisce anche uno strumento per contrastare le dichiarazioni infedeliriguardo ad esempio all'Isee. Dichiarazioni che servono per ottenere agevolazioni per esempio per asili nido e mense scolastiche.

Se i dati risulteranno incongruenti si rischia l'accertamento dell'Agenzia delle Entrate.

Nel caso per esempio di un contribuente che dichiari dieci mila euro di reddito, ma un movimento in banca di centinaia di migliaia di euro, verrà prima comunicata l'incongruenza al cittadino affinché gli sia data la possibilità dell'adesione spontanea, in mancanza della quale poi scatterà l'accertamento.Restano ancora molti i nodi da sciogliere. Non ultimo quello avanzato dal Garante della Privacy, che ha chiesto di definire la procedura per l'accesso ai database da parte dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.