Dall’Inps arrivano due buone notizie: la prima riguarda il fatto che per fruire dei contributi, legati al programma Home Care premium, non sarà necessario presentare domanda ma chi è già beneficiario continuerà tranquillamente a ricevere i contributi da 1.200 euro al mese, essendo subentrata una proroga sino al 31 dicembre.

L’Inps ha comunicato che la Direzione Centrale ha anche pensato di rinnovare il progetto Home Care Premium pr il 2017. Nel frattempo, sebbene l’accettazione di nuove domande è per ora sospesa, le prestazioni sono prorogate al 31 dicembre.

Ricordiamo che beneficiari sono gli iscritti alla gestione dipendenti pubblici, magistrale e unitaria delle prestazioni sociali. I contributi possono essere chiesti dal

  • titolare della posizione assicurativa: questi può richiedere il beneficio per sé stesso o per un familiare di 1° grado, genitore o figlio;
  • il familiare di 1° grado del titolare:
  • il tutore: per il figlio minore del titolare;
  • l’amministratore di sostegno del beneficiario

In che cosa consistono le prestazioni?

Le prestazioni consistono in interventi assistenziali ad persone non autosufficienti e anziani. Esse consistono in:

  • un contributo economico mensile erogato al beneficiario, per coprire tutte le spese dell’assistenza familiare;
  • un contributo economico in favore dell’Ats (ambito territoriale sociale) per le attività gestionali a cura dello stesso
  • altre prestazioni integrative: servizi professionali domiciliari ed extra domiciliare
  • fornitura e l’installazione di attrezzature (ausili)
  • dotazioni per la mobilità di beneficiari disabili, per la modifica degli strumenti di guida;
  • la realizzazione di opere per l’eliminazione di barriere architettoniche in edifici

I chiarimenti dell’Inps sulle pratiche ISEE dei CAF

La seconda buona notizia riguarda le pratiche ISSE gestite al 90 % dai CAF.

Dopo l’annuncio del blocco dei srvizi professionali forniti dai CAF, sono infatti arrivati i chiarimenti da parte dell’INPS. A seguito della scadenza il 30 settembre scorso della convenzione che disciplina i rapporti tra i centri di assistenza fiscale e Inps per elaborare l'isee, i CAF che raccolgono le informazioni sul reddito e le inviano all’Inps hanno annunciato l’impossibilità di garantire tutte prestazioni assistenziale legate all’ISEE.

Esse danno accesso a tariffe agevolate per molti servizi pubblici sociali come quelli socio sanitari domiciliari; socio sanitari diurni, residenziali; per il Bonus bebè, le Mense scolastiche, l’assegno di maternità ed altre agevolazioni per la luce, il telefono, il gas e per le tasse universitarie.

La convenzione è scaduta perché, era già prorogata duevolte fino a settembre.

Secondo i CAF le ragioni del perché non si sia proceduto ad un’altra proroga o ad un rinnovo sono di natura economica. Più precisamente si teme l’esaurimento del plafond dei 76 milioni a disposizione dell’Inps, a causa del boom delle richieste di Isee che si è avuto quest’anno. Lo testimoniano infatti le 4,5 milioni di pratiche. L’INPS e il Ministero del Lavoro se pure non hanno assicurato i CAF sulla disponibilità di fondi per il finanziamento per le pratiche ISEE, si sono detti disponibili a trovare una soluzione.L’INPS ha illustrato la possibilità di cambiare il metodo di pagamento dei CAF, legando quindi la retribuzione al volume di pratiche effettuate. In questo senso l’INPS esaminerà tutte le pratiche in giacenza, tenendo conto delle disponibilità di bilancio, per capire se i 76 milioni del 2016 sono già stati tutti impegnati e provare in questo caso a quantificare esattamente le risorse mancanti. L’INPS avrebbe quindi prorogato la scadenza dell‘accordo con i CAF al 31 dicembre prossimo. Per altre informazioni potete premere il tasto segui accanto al nome dell'autore dell'articolo.