A due settimane dalla sorprendente elezione di Donald Trump senza l'aiuto dei social, e dopo il suo annuncio di misure protezionistiche, l'economia del Nord Italia appare tranquilla.

Lo confermano all'Unione Industriale di Torino, Ace ed Esimente della Cassa depositi e prestiti, per il sostegno all'internazionalizzazione.

Le aziende italiane devono però incentivare il Made in Italy e lo stanno già facendo, in vista dello shopping di Natale.

Soprattutto nel settore degli alimentari e della bevande che da solo vale quasi il 10 per cento dell'export piemontese.

Un esempio sono il tipico panettone con l'uvetta e le birre artigianali, non filtrate e non pastorizzate.

In prossimità del negozio di Alessandro Del Piero e della birreria homebrew Balladine, all'hotel Principi di Piemonte, si è tenuta la V edizione di Una Mole di Panettoni.

Il dolce natalizio era anche stato preparato come una torta salata che si può consumare tutto l'anno. Ma i maitrès patissier e anche i mastrobirrai piemontesi sono preoccupati della concorrenza del Nord Ovest, dopo che la Bauli ha acquistato l'inverno scorso il know how dei biscotti casalesi, i famosi krumiri e la Bistefani se n'è andata dal Monferrato.

Confidano però nel loro savoir faire all'altezza dei pasticceri vicentini e della tradizione dei micro birrifici artigianali lombardi che fanno gola a marchi come Heineken, Peroni e Hasahi.

La bagna cauda e i tartufi

Conforta l'economia regionale anche il successo della Sagra del peperone di Carmagnola che ha portato ricadute economiche per quasi 5 milioni di euro con 250 mila visitatori.

A ottobre si sono tenute anche la Fiera del cardo ad Andezeno e quella del tapinambour a Carignano, molto gettonate in provincia di Torino, dove il piatto tradizionale rimane la salsa bagna cauda in cui si intingono le verdure in mostra.

Nell'astigiano a fine mese si terrà pure una vera e propria maratona di questo piatto ancora poco conosciuto dagli chef stellati. Per non parlare del successo internazionale del tartufo di Alba, per cui gli stranieri sono disposti a pagare cifre astronomiche. All'asta di quest'anno si sono raccolti 450mila euro in favore dei terremotati.

Al convegno della Unione industriale dati soddisfacenti sono venuti anche dall'industria farmaceutica biotech che è stata avvantaggiata dal perfezionamento della ricerca scientifica italiana sui vaccini. Questo settore ha registrato un incremento di quasi il 14 per cento e ora sono i giorni della prevenzione dell'influenza.

I mercati e gli organismi internazionali

Visto che il nuovo corso di Trump intende porre limiti alle importazioni di tecnologie dal Sud Est asiatico con la rinuncia degli Usa all'accordo sull'apertura commerciale verso il Pacifico, le aziende italiane sono chiamate a incentivare l'import-export con Emirati Arabi in Medio Oriente, Cina e Corea del Sud in Asia orientale.

Sono mercati mai tutelati da propri organismi economici internazionali.

Nemmeno dopo 30 anni di euforia dei loro mercati finanziari, ora in mano a private banker (la professione del futuro) che operano anche negli States. Il fatto è che il commercio produce sempre conflitti tra Paesi.

E' consigliata dagli economisti, una maggior presenza delle aziende italiane negli Stati Uniti e in Messico nel Nuovo Mondo. Nella Repubblica Ceca e in Polonia per quanto riguarda il Vecchio Continente.

Gli investimenti vanno diversificati e si devono adottare solidi strumenti assicurativi e finanziari. Più aleatori sono il mercato russo e quello greco che attende con ansia le risposte dell'Ue alla politica economica del post Obama.