Nella puntata di questo lunedì 24 luglio di "In onda" su La7 è intervenuto il sindacalista Maurizio Landini, ex segretario della FIOM e da poche settimane membro della segreteria nazionale della CGIL.Ecco le parti salienti di quello che ha detto.

'Super-stipendi? Non sempre si giustificano: c'è questione salariale; serve collocamento pubblico'

Parlando del tema dei super-stipendi e delle buonuscite milionarie dei manager, Landini ha detto: "Se ci pensiamo Valletta negli anni Cinquanta alla FIAT aveva uno stipendio 50-60 volte in più rispetto a un operaio, oggi invece siamo in una situazione in cui i manager prendono 500, 600 o anche 1000 volte quello che guadagna non solo un operaio ma anche un impiegato.

Questo sono esagerazioni che non sempre si giustificano. Inoltre va considerata la situazione in cui siamo. Parlando di Cattaneo in Telecom, uno degli atti che lui ha fatto è la disdetta di tutti gli accordi aziendali al punto che oggi c'è stato un arretramento complessivo dei salari. Io non vorrei che uno degli elementi di premio sia quello della riduzione drastica dei costi, cioè che i bilanci tornano perché si fanno operazioni drastiche sui costi. Se facciamo un ragionamento più generale su Telecom siamo di fronte a un caso unico al mondo: è un'azienda che è stata privatizzata nel '97 e il suo punto di forza è la rete. Inoltre oggi è aperto un conflitto fra Telecom e Governo proprio sugli investimenti che vanno fatti sulle infrastrutture.

Stiamo pagando le conseguenze di errori fatti negli ultimi 20 anni. Ad esempio pochi anni fa è stato rifiutato l'ingresso della Cassa Depositi e Prestiti. Eppure stiamo parlando di un settore strategico per il nostro paese e il problema che abbiamo è se da qui al 2020 saremo al passo con l'Europa sulla banda larga, delle infrastrutture e della tecnologica.

Non c'è Lavoro? E' perché non si fanno investimenti. La drastica riduzione dei posti di lavoro è causata dalla forte riduzione degli investimenti sia pubblici che privati".

Poi sempre sullo stesso tema Landini ha aggiunto: "Le aziende funzionano non semplicemente perché c'è il dirigente 'fenomeno' ma perché ci sono dentro delle persone in carne ed ossa che lavorano.

In generale c'è una questione salariale grande come una casa e una svalorizzazione del lavoro che non ha precedenti. In molti casi questi manager ottengono risultati riducendo i salari, disdettando gli accordi e utilizzando il massimo di precarietà. Io vedo una contraddizione: non è possibile che l'amministratore guadagni 1000 e chi fa funzionare l'azienda prende 1. Il criterio di qualità di uno che dirige le imprese non può essere legato solo al profitto, ma io mi chiedo: una volta pagato Cattaneo in quale situazione rimane Telecom? Se guardo questa storia dalla prospettiva del lavoratore mi arrabbio perché il mio stipendio è stato tagliato e devo lavorare più di prima; se invece la guardo da cittadino mi pongo il problema di quali scelte industriali sono state fatte, perché se non investiamo nella banda larga noi restiamo indietro in Europa".

Parlando di caporalato in agricoltura, oltre ad aver ricordato le importanti battaglie del sindacato contro tale fenomeno, Landini ha detto: "Il collocamento pubblico in questi anni è stato smantellato, non c'è più un luogo pubblico in cui se tu dai da lavorare puoi passare e chiedere X dipendenti. Penso che una delle cose da fare per combattere il caporalato è anche ripristinare il collocamento pubblico, in modo che se un'azienda ha bisogno di persone le trova attraverso un sistema trasparente".

'Avrei fatto come Pisapia ma poi chiamato Renzi dicendo che scherzavo. C'è la sinistra oggi?'

Landini ha anche fatto una battuta più marcatamente politica rispondendo alla domanda dei conduttori su cosa avrebbe fatto al posto di Pisapia se si fosse trovato con Maria Elena Boschi alla Festa de l'Unità a Milano: "L'avrei abbracciata anche io, poi però subito dopo avrei telefonato a Renzi dicendogli che stavo scherzando".

Sulla sua disponibilità di entrare in politica ha invece detto: "Sono appena stato eletto in segreteria della CGIL e ora vado un po' in ferie", mentre su eventuali offerte di candidarsi a sinistra Landini ha concluso: "Non fatemi aggiungere delle cattiverie. Ma c'è la sinistra oggi? Io faccio il sindacalista. Per sette anni ogni volta ci è stato detto che non stavamo facendo sindacato ma che volevamo fare un partito. Io ho smesso di dire quello che voglio fare: giudicatemi per quello che faccio".