Il Governo ha, da tempo, ingaggiato una lotta senza quartiere contro l'uso del contante, abbassando e alzando a fasi alterne la soglia di utilizzo. L'obiettivo dichiarato è quello di andare, sempre più, verso un economia digitale e la completa smaterializzazione di tutte le transazioni attraverso l'uso massiccio di bancomat e carte di credito o di debito.

D'altra parte, da quanto emerge da una recente indagine di mercato commissionata dal provider americano Verizon, risulterebbe che circa il 40% degli esercizi commerciali, a livello mondiale, non rispettano i requisiti minimi di sicurezza dei dati, i cosiddetti PCI - DSS.

Le probabili cause del problema

Come dicevamo circa il 40% degli esercizi commerciali, nel mondo, non tutela adeguatamente i nostri dati forniti attraverso le transazioni elettroniche. Anche se, rispetto al passato, la situazione è nettamente migliorata. In ordine decrescente chi rispetta maggiormente i protocolli di sicurezza dei dati sono, innanzitutto, il settore informatico, seguito dai servizi finanziari e buoni ultimi gli hotel e le altre strutture ricettive.

Il problema fondamentale è che non esiste ancora una cultura condivisa della sicurezza. Di conseguenza, come mette in evidenza il dossier di Verizon, non esiste, all'interno delle varie organizzazioni aziendali, un vero e proprio ciclo di vita della sicurezza.

Questo porta le aziende a considerare i protocolli PCI - DSS fine a se stessi. E nemmeno a formare il personale affinché rispetti e faccia rispettare tali protocolli.

Cosa prevedono i PCI - DSS

I PCI - DSS sono un insieme di best practice, in totale 12, che cercano di uniformare e standardizzare la gestione di carte di credito e bancomat in totale sicurezza.

In sintesi, dettano regole specifiche sull'uso della crittografia per il criptaggio. Ma suggeriscono anche l'utilizzo di determinati firewall e dettano regole per il costante aggiornamento degli antivirus. Inoltre, prevedono che l'accesso ai dati sia consentito ad un numero limitato di persone. Ma, purtroppo, le truffe sono sempre dietro l'angolo.

Quindi vediamo cosa possiamo fare per proteggerci.

Cosa fare per evitare di essere truffati

L' associazione Altroconsumo, per aiutare i propri associati, ha predisposto una serie di utili suggerimenti per evitare truffe con le carte di credito e bancomat. Innanzitutto, si consiglia di controllare attentamente e regolarmente l'estratto conto. Se si notano addebiti strani o, addirittura, doppi conviene bloccare immediatamente la carta ed effettuare una denuncia all'autorità giudiziaria. La denuncia andrà, poi, consegnata in banca o alla società che ha emesso la carta. Se entro 30 giorni il problema non si risolve, ci si può rivolgere all'Arbitro bancario e finanziario.

Se sono avvenute, nel frattempo, delle transazioni non autorizzate, occorre inoltrare un reclamo scritto all'emittente della carta che, dopo le opportune verifiche, provvederà a restituire al titolare l'intero importo senza alcuna franchigia.

Anche in questo caso, trascorsi 30 giorni, è possibile ricorrere all'Arbitro bancario e finanziario.

Altra cautela da adottare è quella di non rispondere a mail o sms che richiedono dati sensibili, anche se sembrano provenire dalla nostra banca o dalla società che ha emesso la carta. Questi istituti, per legge, non richiedono mai tali informazioni in questi modi. Se, poi, vogliamo effettuare degli acquisti online è sempre bene prendere informazioni sul venditore, anche facendo ricerche sulla rete, ma mai cliccando su link ricevuti tramite mail, che potrebbero condurre a siti non protetti.