Prepariamoci ad una nuova corsa all’acquisto di un decoder che ci consenta di vedere la tivù digitale terrestre. Il 90 per cento degli apparecchi, infatti, rischia di diventare obsoleto a causa di importanti cambiamenti in arrivo per quanto riguarda le frequenze del digitale terrestre. La novità è una diretta conseguenza del comma 14 dell'articolo 89 della Legge di Bilancio 2018 appena presentata che si occupa di agevolare la diffusione della banda larga ultramobile 5G, per la quale sono necessarie le frequenze nella banda dei 700 MHz attualmente occupate dalle emittenti televisive del digitale terrestre.

Si renderà quindi necessario un nuovo switch off, dopo quello del 2012 dall’analogico, che rischia di costringere gli utenti a dotarsi di un nuovo decoder o, addirittura, a sostituire il televisore.

Il nuovo digitale terrestre, quando entrerà in funzione e le tivù che diventeranno obsolete

Secondo quanto previsto dalla nuova norma, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2020 e il 30 giugno 2022, con una cadenza diversa da Regione a Regione, le emittenti televisive dovranno rimodulare le loro trasmissioni su frequenze diverse in modo dal liberare la banda dei 700MHz da destinare alla banda 5G. Frequenze che non potranno essere ricevute da molti dei televisori attualmente in circolazione se non attraverso l’utilizzo di un nuovo decoder esterno, come già era avvenuto nella fase del passaggio all’attuale sistema di trasmissioni.

L’alternativa sarà quella di ricorrere all’acquisto di un nuovo televisore in grado di ricevere il nuovo segnale, soluzione che, c’è da scommetterci, anche se più dispendiosa sarà scelta da molti che ancora ricordano i disguidi e le difficoltà incontrate nel 2012 quando si trattò di installare i primi decoder esterni.

Ma quali saranno, esattamente, le tivù che diventeranno obsolete con il passaggio alle nuove frequenze del digitale terrestre?

Dovrebbero salvarsi gli apparecchi acquistati dopo il 1° luglio 2016, data a partire dalle quale tutti i televisori consegnati dai produttori ai negozi, secondo la norma del 2012, devono essere dotati di sintonizzatore per ricevere programmi in tecnologia DVB-T2 che comprende anche le nuove frequenze. Tale obbligo si estende a tutti i televisori venduti dai negozi ai singoli clienti a partire dal 1° gennaio 2017.

Sicuramente, quindi, per tutti i tivù acquistati durante l’anno in corso non dovrebbero esserci problemi, mentre per quelli acquistati in precedenza potrebbe essere necessaria l’installazione del nuovo decoder.

Bonus tivù 2018 per il nuovo switch off del digitale terrestre

Una nuova spesa, quindi, è in arrivo per i cittadini, che saranno costretti, come accadde nel 2012 per il passaggio dalle trasmissioni tivù analogiche a quelle attraverso il digitale terrestre, ad acquistare un nuovo decoder, nel migliore dei casi, o addirittura un nuovo televisore dotato di decoder di nuova generazione.

Per l’adeguamento alle nuove tecnologie, il Governo ha comunque previsto nella Legge di Bilancio 2018 un bonus tivù con una dotazione di 100 milioni di euro, 25 l’anno dal 2019 al 2022, quale contributo per l’acquisto dei nuovi decoder. Le modalità per accedere al bonus e l’entità a disposizione per ogni singolo apparecchio dovranno essere definite, dopo l’approvazione della Legge di Stabilità, attraverso appositi decreti attuativi.