I consumatori italiani devono stare ogni giorno più attenti. Non solo perché il reddito disponibile, a causa delle tasse e di altri balzelli, diminuisce progressivamente. Ma anche perché, in maniera più o meno legale, si subisce la forza dell'altra parte contraente. Emblematico quanto messo in evidenza, recentemente, dal quotidiano "La Stampa" che narra di molte confezioni di prodotto con all'interno meno di quanto dichiara l'etichetta, ma venduti al medesimo prezzo.
Alcuni esempi
Questo giochino ha ricevuto anche un nome di battesimo. Viene definito, infatti, dagli economisti come shrinkflation.
Si tratta di un neologismo anglofono che unisce insieme il concetto di inflazione e di contrazione. Di conseguenza, nella pratica, potrebbe capitare che si acquisti una confezione da 10 pacchetti di fazzoletti di carta, ma dentro ce ne siano effettivamente soltanto nove. Oppure, acquistiamo un pacco di riso basmati da 1 kg, ma poi il prodotto contenuto in esso sia solo 850 grammi. E gli esempi potrebbero continuare ancora. Tutto questo, come metteva bene in luce il quotidiano torinese, ha avuto inizio con la Brexit. Infatti, molte aziende inglesi, per far fronte alla crisi, hanno iniziato a lasciare inalterato il prezzo andando a modificare, esclusivamente, la confezione. E i marchi che hanno adottato questa pratica sarebbero moltissimi.
Alcune aziende avrebbero ridotto anche il quantitativo di ingredienti del prodotto, risparmiando su quelli più costosi. Tra le molte aziende coinvolte oltre alla Toblerone, marca di barrette di cioccolato inglese, nomi più noti al grande pubblico come Pepsi, Mars e M&M.
Come tutelarsi
Dato che, non variando il prezzo ma riducendo la quantità di prodotto venduta o acquistata, si realizza un rincaro che, in certi casi, può superare anche il 10% è lecito domandarsi come sia possibile difendersi.
Anche perché, come mette in evidenza Federico Polidoro, responsabile delle statistiche sui prezzi al consumo dell'Istat, anche se questa pratica non dovrebbe incidere in maniera rilevante sull'andamento dei prezzi e, quindi, sull'inflazione, certamente inciderà sulle tasche dei consumatori italiani. Quindi, da oggi in poi è ancora più importante fare attenzione a quanto riportato sull'etichetta del prodotto.
Inoltre, ricordando che, normalmente, i supermercati riportano il prezzo al chilo o al litro del singolo prodotto, sarebbe buona norma acquistare lo stesso prodotto, di una marca differente, facendo attenzione al rapporto prezzo/quantità.