La nota di aggiornamento del Def, in attesa di una sua approvazione definitiva, ha scoperto le carte del Governo: circa dieci miliardi di euro saranno destinati alla riforma dei centri per l'impiego, ma soprattutto al "Reddito di Cittadinanza". Una misura che gli italiani hanno imparato a conoscere perché si pone l'obiettivo di dare tranquillità economica a chi non ha un lavoro e va collocato all'interno di un sistema in cui sarà "formato", prestato a lavori "socialmente utili" ed eventualmente canalizzato verso un nuovo posto di lavoro.

780 euro che per qualcuno rappresentano la possibilità di dare una nuova base di partenza ai disoccupati, per altri una misura assistenzialista e, per altri ancora, una possibilità di truffa nei confronti dello Stato.

E' il caso, ad esempio, di quanti, secondo Repubblica, potrebbero simulare una separazione (o un divorzio) affinché uno dei coniugi arrivi a percepirlo in maniera indebita.

La procedura di separazione sul sistema di assegnazione del Reddito

Quando una coppia si lascia accade che un giudice debba stabilire o meno se al coniuge più debole economicamente spetti un assegno di mantenimento. Occorre, eventualmente, dimostrare che la propria posizione deficitaria dipenda dal mancato esito positivo di un impegno a cercare un occupazione e, almeno da parte di alcune 'toghe', viene richiesta l'iscrizione ad un centro per l'impiego.

Cosa potrebbe accadere tra qualche tempo? Che chi versa un assegno al proprio ex potrebbe fare ricorso affinché il Tribunale sospenda il provvedimento e inviti il beneficiario ad intraprendere la strada di richiesta di adesione alla misura del "Reddito di Cittadinanza". L'aggravante, per le casse dell'erario, sarebbe rappresentata dal fatto che questo problema riguarderà anche le situazioni che appartengono al passato.

Tanto per dare qualche numero: in Italia si verificano ventimila separazioni all'anno e il caso descritto oggi riguarderebbe una platea di cinquecentomila persone.

Diventa attuale la possibilità di "finte separazioni"

Potrebbero, inoltre, diventare tante le coppie che, per elevare il proprio livello economico, sceglierebbero, in maniera fraudolenta, di simulare un divorzio.

Si tratta, tra l'altro, di una pratica che oggi esiste già per ottenere benefici fiscali o per frodare dei creditori. Si attende, a questo punto, un intervento deciso del Governo finalizzato a rendere troppo agevoli questa tipologia di truffe, non sempre facilmente individuabili.