L'Italia è entrata, allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre, nell'era fiscale della cosiddetta fatturazione intelligente. La classica fattura, elaborata spesso e volentieri con programmi ad uso comune, dunque, è uscita di scena e da oggi, primo gennaio, tutti i titolari di partita Iva residenti in Italia potranno emettere solo fatture elettroniche, ossia elaborate in formato digitale. Una vera e propria rivoluzione che coinvolgerà anche i privati cittadini.
Pdf addio, benvenuto Xml
Commercianti, artigiani e titolari di microimprese avevano sperato, fino all'ultimo, in un rinvio ma sebbene durante la Manovra siano stati approvati degli "aggiustamenti", la fattura elettronica ha fatto il suo debutto oggi e avrà un impatto non indifferente su milioni di persone.
Fino al 31 dicembre, chi doveva emettere fattura doveva rispettare alcuni "requisiti" formali ma poteva redigerla e farla avere al cliente come meglio credeva: generalmente, professionisti, artigiani, piccoli commercianti, si affidavano a programmi "semplici" e di uso comune (come Word, Excel) e poi le consegnavano "a mano". tramite raccomandata o via mail.
Da oggi primo gennaio 2019, però, cambia tutto: le fatture elettroniche devono avere un particolare e preciso formato: l’Xml, che consentirà all’Agenzia delle Entrate di verificarne non solo l’autenticità, ma anche la correttezza formale.
Chi emette fattura deve quindi essere in possesso anche dell’indirizzo telematico del destinatario - un codice alfanumerico di 7 cifre che identifica il canale di trasmissione scelto per ricevere la fattura - oppure dell'indirizzo PEC.
Se il destinatario di fattura è un cliente privato, il documento, deve contenere obbligatoriamente il codice fiscale, mentre nel campo codice univoco si andranno ad inserire sette zeri.
La fattura elettronica, infatti, deve essere spedita al destinatario - impresa o cliente - tramite il Sistema d’Intermediazione, Sdi (che lavorerò come un "postino") entro 10 giorni dalla prestazione del servizio (o dalla consegna del bene).
Il cliente privato ha diritto ad avere la fattura anche in formato cartaceo.
Chi non emette la fattura elettronica entro i termini previsti dalla legge è passibile di "sanzione amministrativa compresa tra il 90% e il 180% dell’imposta relativa all’imponibile non correttamente documentato o registrato nel corso dell’esercizio".
E' bene ricordare che fino al 30 giugno (per i contribuenti iva trimestrale) e fino al 30 settembre (per i contribuenti mensili) le sanzioni saranno ridotte dell'80%
Strumenti gratuiti e a pagamento
Le aziende, i commercianti, i professionisti e gli artigiani, per poter creare fatture in formato Xml, hanno a disposizione una serie di soluzioni (alcune gratuite ed altre a pagamento).
L'Agenzia delle Entrate, sul suo sito - nella sezione “Fatture e corrispettivi” ha, ad esempio, predisposto un SdI, Sistema di Interscambio che, previa registrazione, consente di generare, trasmettere e conservare le fatture elettroniche.
Anche le Camere di Commercio hanno attivato dei servizi gratuiti per la gestione elettronica delle fatture tra privati.
Le soluzioni gratuite sono "spartane", macchinose, poco flessibili e possono funzionare soprattutto per coloro che emettono e ricevono poche fatture. Chi ha esigenze più complesse, può scegliere uno strumento a pagamento, elaborato da una società di software. Sul mercato, si trovano programmi semplici, completi e sicuri a partire dai 25 euro più Iva. Molti di questi programmi, inoltre, sono completati da numerose funzioni utili che possono trasformare la fatturazione B2B in un’opportunità per un rinnovamento ed una trasformazione digitale.
Il provvedimento n. 89757/2018, oltre ad indicare le possibili modalità con cui i titolari di partita Iva possono trasmettere - e ricevere - la fattura elettronica, contempla anche la figura dell’intermediario (che può essere il proprio commercialista, il Caf, una società informatica o un'altra figura autorizzata dal Dpr 322 del 1998) che si occuperà dell’emissione e della corretta “conservazione” delle fatture elettroniche.
Esenti dalla fattura elettronica
Sono obbligati a emettere fattura elettronica:
- 5 milioni di soggetti titolari di Partita IVA
- 1,5 milioni di micro imprese (da 2 a 9 dipendenti)
- 250.000 di piccole e medie imprese (da 10 a 249 dipendenti)
- 4500 le grandi imprese (con più di 250 dipendenti)
Ci sono però dei soggetti che sono esonerati dall'obbligo di fatturazione elettronica:
- Gli operatori sanitari (medici, farmacisti odontoiatri, oculisti, veterinari...) che già inviano i dati tramite il sistema TS
- Soggetti che operano in regime forfettario (legge 190 del 2014)
- Soggetti che si avvalgono del “Regime di vantaggio” (decreto legge 98 del 2011)
- I produttori agricoli (Dpr 633 del 1972)
Non sono interessate, inoltre, le operazioni relative alla cessione di beni e alla prestazioni di servizi che sono effettuate o ricevute da soggetti non residenti in Italia.