Oltre 100 miliardi di transazioni su crediti deteriorati sono state registrate lo scorso anno dall'Osservatorio nazionale NPL Market di Credit Village. Questo equivale a dire che sono stati scambiati crediti per un ammontare pari a quasi il 90% del totale delle esposizioni non performing in essere a fine 2018 nel totale del sistema bancario.

Fondamentale, per il raggiungimento di questi volumi eccezionali, è stato l'impiego della GACs, Granzia sugli Attivi Cartolarizzati, che è stata impiegata nel 42% dei casi. Ulteriore elemento di attenzione, evidenziato nel report periodico dell'istituto di ricerca, è costituito dalla concentrazione delle società di gestione: 10 servicer totalizzano il 90% delle operazioni registrate, mentre per quelle più grandi assistite dalla garanzia di stato i gestori si riducono a 4.

Prosegue il consolidamento del sistema bancario

La dinamica del mercato NPL è stata con ogni evidenza indirizzata e alimentata dal processo di ristrutturazione e consolidamento del sistema bancario italiano. Le richieste della Banca Centrale Europea in termini di maggiori accantonamenti sulle esposizioni deteriorate insieme alle pressioni per una razionalizzazione dei processi di gestione,che include la razionalizzazione delle strutture interne, con dismissione degli asset non core, e un utilizzo selettivo di operatori specializzati nella gestione, hanno di fatto alimentato i volumi eccezionali di transazioni registrati lo scorso anno.

Confermato anche il il carattere concentrato delle operazioni se si tiene conto di come le prime 3 operazioni valgano quasi la metà dell'intero mercato, stante il contributo dell'operazione MPS per circa 24 miliardi che da sola è valsa un quarto dei volumi annui.

La Gacs, garanzia di stato sulle note senior delle strutture di cartolarizzazione dopo 2 rinnovi, dovrebbe scadere il prossimo marzo, ma ci sono buone probabilità che una nuova proroga venga accordata almeno fino a fine 2019

Mercato del Servicing e Challenger Banks

Il contesto italiano risulta visibilmente trasformato a causa delle dinamiche appena descritte.

I primi tre gruppi bancari, hanno siglato operazioni di JV con primari gruppi europei di investimento e gestione nei crediti problematici dando vita a strutture più efficienti con strutture più leggere destinate alla supervisione degli asset non core e divisioni specializzate nella gestione dei segmenti più problematici.

Gli Istituti che hanno visto l'intervento dello stato, stanno attraversando un processo di ristrutturazione per tenere fede ai programmi di risanamento concordati e auspicabilmente dovrebbero raggiungere gli obbiettivi di uscita (rivendita sul mercato per MPS, integrazione nei soggetti acquirenti per le popolari venete e gli altri istituti oggetto di M&A) come da programma.

Da ultimo continua il processo di innovazione che ha visto il consolidarsi di operatori bancari specialistici come doBank (quotato alla borsa di Milano) e Credito Fondiario, specialisti senza licenza bancaria come Cerved e la JV tra Intrum e Intesa e nuovi challenger come Illimity e Guber Banca.