L'associazione nazionale 'Dalla parte del consumatore' attraverso il suo Coordinamento, assieme alla Confconsumatori di Brindisi, all'Osservatorio LIDU sui fenomeni di usura, estorsione e sovraindebitamento e all'ACU Calabria, segnala in modo deciso un elevato numero di azioni giudiziarie ed extragiudiziarie per recuperare crediti deteriorati, che le Banche ab origine titolari degli stessi, hanno ceduto ad operatori finanziari diversi.

Analizzando tali dati, quello che emerge è una cospicua percentuale di incongruenze e inesattezze circa le pretese creditorie, contenute, la maggior parte delle volte, nei decreti ingiuntivi notificati ai cittadini.

Più precisamente, dal vaglio effettuato dall'associazione 'Dalla parte del consumatore', per mezzo del suo Coordinamento Nazionale, viene evidenziata l'inesistenza del diritto di credito o la prescrizione dello stesso, essendo sovente, già stato saldato, o essendo avvenuta già una transazione a cui si è adempiuto, oppure dei crediti già corrisposti parzialmente o totalmente dai fideiussori. Inoltre vengono vantati interessi passivi sproporzionati o addirittura non spettanti.

L'avvocato Emilio Graziuso suggerisce come agire ai destinatari di tali richieste creditorie anomale

Il responsabile nazionale del coordinamento dell'associazione 'Dalla parte del consumatore, l'avvocato Emilio Graziuso, offre preziosi consigli ai consumatori destinatari di tali decreti ingiuntivi, suggerendo loro di leggere attentamente tale provvedimento, per proporre una eventuale e tempestiva opposizione, laddove possibile, stabilendo se il credito richiesto sia davvero esistente, prestando attenzione anche e soprattutto al valore dell'esposizione debitoria.

Nel caso in cui il cittadino riscontrasse incongruenze o inesattezze risultanti dal testo del decreto, senza temporeggiare, dovrà cercare di intavolare una formale transazione.

Secondo Graziuso, il tutto dovrebbe, auspicabilmente, concludersi entro e non oltre qualche giorno dal ricezione dell'atto notificato. Qualora questo non fosse fattibile, è necessario che il consumatore, se ne ricorrano i presupposti, avanzi relativa opposizione al decreto ingiuntivo, non facendo decorrere i termini per esercitare tale diritto.

Lo stesso avvocato Graziuso, lancia un appello alle Istituzioni e agli stessi istituti di credito: "Troppe le incongruenze risultanti dalle notifiche del recupero crediti". Il legale si augura che vengano assunte iniziative decise e serie, volte a contrastare un fenomeno in continua e preoccupante diffusione. Tutto ciò può essere fatto adottando i necessari decreti legislativi, affrontando il problema in maniera radicale e risolutiva, mentre nel merito occorre sempre studiare il singolo caso, tenendo conto della situazione debitoria di specie.

Il tutto per evitare che i cittadini, già avviliti dalla crisi economica ed occupazionale, crollino in un default anche psicologico, vedendosi raggiunti da anomale richieste di riscossione crediti, che prevedono, per le contestuali opposizioni da proporre a tali decreti ingiuntivi, dei costi molto elevati. Denaro spesso non disponibile nelle tasche dei cittadini coinvolti.