È finalmente arrivata la nuova proposta del governo greco all'Europa. Le istituzioni preposte ora dovranno valutare il piano, che verrà poi sottoposto ai ministri delle Finanze dell'Eurogruppo, la cui riunione si svolgerà sabato pomeriggio. Dopo di che, saranno i capi di Stato e di governo, prima a 19 membri poi a 28, a riunirsi nel pomeriggio di domenica. In cambio della proposta la Grecia chiede circa 50 miliardi di euro (il debito pubblico si aggira sui 320 miliardi), col nuovo piano Atene cercherà di effettuare tagli tra i 12 e i 13 miliardi. Un notevole passo avanti rispetto al piano precedente. 

Il piano di Atene nel dettaglio

Il premier Alexis Tsipras ha chiesto al Parlamento di appoggiare una lista di "azioni prioritarie" per negoziare un accordo con i creditori. Le proposte di Atene prevedono anche, oltre al "finanziamento del fabbisogno per tre anni, un aggiustamento del debito e un piano di investimenti di 35 miliardi di euro per la crescita". Il testo dunque è molto simile al precedente Piano Juncker. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble ribadisce però che "il taglio del debito violerebbe le norme E. U". La nuova proposta ai creditori presentata in Parlamento e a Bruxelles aumenta l'Iva per i ristoranti (ma gli Hotel restano al vecchio 13% e l'elettricità al 6%), sparisce lo sconto del 30% alle isole, salgono le imposte societaria dal 26% al 28% per un gettito addizionale di 130 milioni di euro (sparisce la richiesta di tassare del 12% i profitti aziendali superiori ai 500 milioni), inoltre verranno penalizzate le baby pensioni; l'età per lasciare il lavoro viene procrastinata a 67 anni dal 2022. Si effettuerà anche un abbandono progressivo del contributo di solidarietà alle pensioni più povere (Ekas) entro il 2019. Ripartono anche le privatizzazioni di porti e aeroporti. Vengono inoltre fissati obiettivi di avanzo di 1, 2, 3 e 3,5 punti di Pil nel 2015, 2016, 2017 e 2018, ma una postilla spiega che saranno rivisti insieme alle istituzioni, alla luce dei recenti sviluppi economici. L'Eurogruppo fa sapere attraverso il portavoce Jeroen Dijsselbloem che la proposta è seria e che "le istituzioni la prenderanno seriamente".