Su 28 Stati che compongono l'Unione Europea, 19 hanno aderito all'eurozona, hanno cioè adottato l'euro come moneta nazionale sostituendola alla propria. Tra i Paesi più restii a cedere la propria sovranità monetaria c'è la Polonia, che continua a dire no alle pressioni ed agli inviti di Bruxelles a rinunciare alla propria moneta a favore dell'euro. Ma la Polonia non è la sola ad essere scettica, se non contraria, all'introduzione della nuova moneta, altri sette Paesi stanno rimandando, e poi c'è la gran Bretagna prossima all'uscita dall'Unione Europea, a seguito di un referendum che ha bocciato la permanenza del Paese nella UE.

Molti europei ed economisti ritengono che l'euro abbia penalizzato diversi Paesi, ecco dunque che cresce l'euroscetticismo.

La Polonia dice ancora no all'euro

Un Paese che ha ottenuto molteplici finanziamenti europei per la crescita e lo sviluppo in Europa è proprio la Polonia. Nonostante ciò l'attuale Governo polacco continua a rifiutare l'invito della Commissione Europea ad introdurre l'euro come moneta nazionale. La Polonia afferma di non avere fretta ad entrare anche nell'eurozona. L'esempio delle conseguenze negative che hanno subito alcuni Paesi dopo l'adozione della moneta unica ed i sondaggi che confermano lo scetticismo dei cittadini nei confronti dell'euro, allontanano sempre più l'ingresso sia della Polonia che degli altri Paesi euroscettici all'interno dell'eurozona.

L'Unione europa e l'euro

Il 1 gennaio del 1999 15 erano i Paesi che facevano parte dell'Unione Europea, ma solo 11 decisero di aderire alla nuova moneta unica, convertendo la propria moneta nazionale. L'euro divenne moneta europea nel 2002. Nel 2004 all'Italia, Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi, Irlanda, Regno Unito, Danimarca, Grecia, Portogallo, Spagna, Austria, Finlandia e Svezia si aggiunsero Malta, Cipro, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca, Lituania, Lettonia, Estonia, Polonia ed Ungheria.

Successivamente nel 2007 l'Europa si allargò accogliendo la Romania e la Bulagaria e nel 2013 la Croazia. Divennero così 28 i Paesi appartenenti alla Ue.

Non tutti decisero di utilizzare la moneta unica europea, l'euro; le Nazioni che conservarono la propria valuta nazionale furono Danimarca, Regno Unito, Svezia, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria, Polonia, Romania e Croazia.

Occorre dunque distinguere l'aderenza alla Ue e l'appartenenza all'eurozona. Gli Stati che hanno introdotto l'euro sono tenuti a rispettare le regole della Bce, Banca Centrale Europea che definisce la politica monetaria dei Paesi che hanno adottato l'euro. I singoli Paesi devono rispettare le regole concordate che disciplinano il bilancio nazionale, come i limiti del debito pubblico e il disavanzo e se non provvedono vengono applicate delle sanzioni pecuniarie.