Al centro del dibattito politico e pubblico resta certamente l'opzione contributivo donne, il tema non ha infatti smesso di catalizzare l'attenzione delle donne lavoratrici che cercano invano di capire quale sarà il loro destino previdenziale e dunque cosa deciderà di fare il Governo Renzi in merito alla proroga per l'opzione donna ormai in scadenza. I dubbi restano e migliaia di lavoratrici sono disposte a fare ricorso all'Inps pur di riavere un diritto che a loro avviso è stato derubato: ossia quello alla pensione. Il dibattito é vivo anche in Parlamento è se c'è chi come Luisa Gnecchi, onorevole del Partito Democratico, un paio di settimane fa ha ribadito l'importanza di estendere l'opzione donna almeno per tutto il 2015, c'è chi si è schierata a favore della circolare Inps 35/2012, come Teresa Bellanova.

Il sottosegretario al lavoro e alle politiche sociali ha precisato già a giugno, nel corso dell'audizione alla Camera, che la circolare Inps è assolutamente coerente con la legge 243/2004 e che le donne che restano escluse non sarebbero state dunque derubate di alcun diritto perché non lo avrebbero semplicemente maturato per tempo. Vediamo in dettaglio le parole di Bellanova:"la legge prevede che entro il 31 dicembre 2015 il governo verifichi i risultati della predetta sperimentazione al fine di una sua eventuale prosecuzione. Quindi nel 2015 il quadro deve essere completo e di conseguenza sono ammesse all'opzione solo le lavoratrici che maturano la decorrenza entro quell'anno. In caso contrario le interessate potrebbero presentare domanda anche nel 2016, rendendo impossibile chiudere la sperimentazione nei termini previsti".

Opzione contributivo: Comitato opzione donna vs Inps

La vicenda è ormai nota ai più: da un lato vi sono le lavoratrici che sono pronte a fare ricorso perché vogliono vedere rispettata la legge 243/2004 (articolo 1, comma 9) che permetterebbe una volta raggiunti i 35 anni di contributi di andare in pensione a 57 o 58 anni d'età.

Dall'altra vi è l'Inps che con la sua circolare ha ristretto i termini dell'opzione donna precisando che la data inserita nella legge va intesa come termine ultimo entro cui deve considerarsi aperta la finestra mobile ( 12 mesi le dipendenti e 18 le autonome). Chi la spunterà? Il Governo Renzi con la Legge di Stabilità concederà la proroga oppure non essendoci le coperture finanziarie la circolare Inps resterà immutata?

Dal comitato Opzione donne istituito da Daniella Maroni, che continua a raccogliere adesioni, giunge un appello che riguarda i costi reali dell'estensione: "Esaminate con attenzione i dati forniti dall'Inps e portare avanti un'azione lungimirante di buona politica per i nostri figli ed i nostri giovani".