Martedì 17 febbraio tutti i docenti precari che non si trovano nelle Gae, a dispetto della loro abilitazione conseguita con anni e anni di esperienza e corsi abilitanti, sono chiamati a partecipare al Sit in di protesta davanti al Miur di Viale Trastevere da tutte le sigle sindacali che unite si ritroveranno al loro fianco, contestando un governo che si ostina a considerarli invisibili. Ne danno notizia i sindacati nelle home page dei loro rispettivi siti e ne parla anche Orizzonte Scuola, sito di riferimento per molti insegnanti alla ricerca di aggiornamenti utili.
La misura è colma
Il Miur non paga gli stipendi ai docenti precari da oltre tre mesi, rendendo la vita impossibile a molti di loro che tra ricorsi per mancata immissione in ruolo e diffide di messa in mora, fa esplodere la rabbia repressa da anni e anni di sfruttamento senza che l'opinione pubblica venga mai messa al corrente delle reali condizioni in cui si trovano a dover lavorare. Ma qualcosa adesso si muove; dopo anni di incessante lavoro e studi per trovare soluzioni al problema degli esclusi, Rosa Sigillò e Angela Veltri del Mida sono riuscite a organizzare un convegno che si terrà a Milano il 7 febbraio all'Università in via Festa del Perdono 7. Nella circostanza, alla presenza di rappresentanti politici e sindacali (tra cui ANIEF), si discuterà di piani alternativi alla Buona Scuola.
Unità di intenti e di vedute tra sigle sindacali
CISL, FLC CGIL , UIL SCUOLA,UNICOBAS e ANIEF concordano tutti su un fatto: tutti i docenti precari abilitati inseriti nella II e III fascia delle graduatorie vanno assunti e immessi in ruolo senza se e senza ma. La Buona Scuola di Renzi così come è stata concepita non va e deve essere smontata interamente per lasciare spazio ad una vera riforma che sia in grado di rimettere in ordine il comparto scolastico. Non ci sono coperture finanziarie per attuarla e men che meno i tempi per condurla in porto entro i termini annunciati. Il sit-in del 17 febbraio serve a richiamare pertanto l'attenzione su una proposta insoddisfacente che non tiene conto nemmeno del personale Ata improvvidamente dimenticato in un angolo.
Il governo fa spallucce
La Giurisprudenza europea ha sancito che i docenti precari con più di 36 mesi vanno assunti e il Tribunale di Napoli, con le tre ultime sentenze che portano i numeri 528/529/530, ne ha dato seguito e conferma, decretando il ruolo e condannando il Miur a provvedere in tal senso, ricostruendo inoltre carriera e scatti stipendiali. Anche per questo motivo bisogna che il governo si adegui e non faccia spallucce di fronte a ciò che è legge! La stabilizzazione dei docenti precari che non sono nelle Gae va fatta senza se e senza ma.