Resta ancora in essere la battaglia della Lega per il referendum abrogativo della legge Fornero e per le relative conseguenze che sono piombate in seguito sulle spalle dei lavoratori pensionandi. Nonostante le sanatorie e salvaguardie approvate dal Partito Democratico e dal Governo Renzi a supporto di molte situazioni di disagio, Matteo Salvini sembra intenzionato a perseguire la strada del confronto diretto con la popolazione, ed anzi rilancia anticipando un possibile nuovo intervento referendario nei confronti del Jobs Act. Per il momento, la Lega Nord resta ancora in attesa del pronunciamento definitivo da parte della Corte Costituzionale sulla legittimità della consultazione, ma un eventuale esito positivo potrebbe avere delle conseguenze davvero molto incerte sulla sostenibilità del bilancio pubblico e dell'Inps.

Anche perché la legge Fornero del 2011 ha consentito dei risparmi notevoli ed è sempre stata difesa dagli esecutivi che si sono succeduti a quello di Monti come una misura presa in un momento di emergenza, sulla quale si dovrà necessariamente intervenire con nuovi interventi correttivi.

Inps, Govero e Pensioni anticipate: la flessibilità di pensionamento potrebbe vanificare l'utilità del Referendum. 

Proprio per evitare che si arrivi ad una situazione drastica, il Governo Renzi, l'Inps e il Parlamento stanno da diverso tempo lavorando a delle possibili misure di pensionamento anticipato. Tra quelle più recenti vi sono le mini pensioni proposte dall'Ex Commissario Inps Tiziano Treu, che prevedevano la possibilità del prepensionamento tramite un prestito erogato dall'ente pubblico e successivamente restituito attraverso delle piccole rate mensili.

Altra proposta accolta con molto favore da parte dei lavoratori è quella di quota 100, arrivata dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano. Il progetto prevederebbe di poter ottenere la quiescenza attraverso il cumulo dell'età anagrafica e retributiva, senza soglie di età. Ad esempio, un lavoratore con difficoltà lavorative o un disoccupato potrebbe ottenere la pensione con 58 anni di età e 42 anni di contribuzione.

Con la recente nomina di Tito Boeri alla Presidenza dell'Inps, sembra invece più probabile un riequilibrio sia verticale che orizzontale del comparto previdenziale: si potrebbe pertanto ipotizzare la richiesta di una contribuzione a coloro che hanno ottenuto una forma di pensionamento privilegiato tramite il conteggio retributivo, per poi spalmare le risorse così ottenute sulle tante situazioni di disagio lavorativo.

Resta il fatto che i recenti provvedimenti sul comparto fanno pensare ad una possibile azione legislativa, che come minimo continui con le aperture verificatesi negli scorsi mesi, anche perché il già citato referendum abrogativo della Lega rischia di precipitare il sistema previdenziale in un redde rationem difficilmente gestibile. Se desiderate restare aggiornati su tutte le novità relative al sistema Inps, potete utilizzare il comodo pulsante "segui" che vedete in alto, sopra al titolo.