Nel dossier Buona Scuola di Renzi originariamente era inserito un nuovo sistema di retribuzione che prevedeva l'abolizione degli scatti stipendiali con una parallela progressione di merito. In pratica, chi si dava da fare veniva premiato e pagato di più (60 euro al mese). Bocciata sonoramente da tutte le scuole italiane si procedeva a riformulare la questione degli scatti stipendiali intervenendo anche sull'anzianità di servizio oltre al merito.

Proposta irricevibile

Già lo stesso ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ebbe a dire che la proposta originaria della Buona Scuola altro non era che mera provocazione.

Ma anche l'alternativa appare allo stesso modo provocatoria quando si pensa di introdurre una valutazione per un quarto formata dagli scatti e per i restanti tre quarti dall'insieme dei crediti che starebbero a certificare il merito. E' proprio su questi punti incerti e frettolosamente scritti che la preoccupazione dei docenti precari, la cui immissione in ruolo appare oltre a tutto ancora incerta stanti le coperture finanziarie ancora dubbie, si sviluppa con il timore di veder realizzarsi uno scenario futuro in cui dominerà incontrastata la paura di perdere punti e anche il lavoro stesso.

Operazione di marketing

La sensazione prevalente è che la prima fosse solo una proposta civetta messa là solo per sondare il terreno.

Rimodularla con la versione un quarto tre quarti, senza nemmeno il conforto del confronto democratico delle parti interessate, tutto è fuorché democrazia partecipata. Molti anzi hanno ravvisato in questa forzatura dell'esecutivo al documento solo uno sterile tentativo teso a fare propaganda di quanto fosse bravo e innovativo questo Pd.

Nella realtà stava solo creando maggiore spaccatura all'interno della categoria dei docenti per indebolirne la protesta e l'azione che stanno sviluppando in tutti i tribunali italiani in difesa di un diritto riconosciuto dall'Europa. E non solo; anche quei fortunati (si fa per dire) inseriti nelle Gae che entreranno in ruolo a settembre saranno sempre sotto scacco licenziamento per le nuove forme di contratto di lavoro in discussione proprio in questi giorni.

Highlander: ne resterà soltanto uno

Ma la cosa più sorprendente è l'assoluto disinteresse mostrato da Renzi e dal Pd nello scattare un'istantanea precisa sulla situazione. Nessun censimento fatto, nessuna verifica condotta sui reali contingenti in ballo, niente. Solo per ossequio alla Ue e per timore della minaccia di sanzioni per la reiterazione dei contratti a termine si preferisce ignorare che molte classi di concorso non esistono più. Molti docenti iscritti in quelle classi non sono neanche più disponibili e si ignora dove dovrebbero essere impiegati, sempre che non abbiano già trovato un'altra occupazione perché nessuno gli ha mai chiesto se sono ancora interessati all'insegnamento. L'impressione è che limando e tagliando, innovando e ignorando volutamente oltre 150.000 docenti abilitati non inseriti nelle Gae, la gente alla fine si stancherà e si ritirerà dalla scuola. Ma è veramente questo quello che vogliamo da Renzi?