"La Uil giudica positivamente la ripresa dei lavori dell'esame del disegno di legge sulla flessibilità del sistema pensionistico, annunciata dal Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano [...] altrettanto positiva è la scelta della Commissione di prevedere l'audizione delle parti sociali" ha spiegato il sindacato con una nota pubblicata all'attenzione dei propri iscritti, all'interno della quale specifica anche un ulteriore punto: l'intenzione è di ribadire durante l'incontro, che "il modo più efficace per reintrodurre la flessibilità di accesso alla pensione è di procedere in un range di età tra i sessanta due anni e i settant'anni", o in alternativa utilizzando il sistema delle quote senza l'aggravio di altre penalizzazioni.

Sono queste, in sintesi, le linee programmatiche che sta evidenziando il sindacato guidato dal Segretario Generale Carmelo Barbagallo, che in una recente intervista su Radio Uno ha anche sottolineato come le persone in età avanzata devono tornare ad essere una risorsa per il sistema, magari fornendo un supporto sociale ai giovani precari in cerca di stabilità.

Cgil, parla Lamonica: serve agire sui meccanismi di flessibilità, ma non con delle penalizzazioni sugli assegni

Anche il Segretario Generale della Cgil Vera Lamonica è intervenuta sulle recenti posizioni espresse dall'esecutivo, prendendo posizione in favore di un intervento nel più breve tempo possibile. All'interno del sindacato si pensa che l'approvazione di una norma di flessibilità previdenziale sia ormai ineludibile, anche perché non si tratta solo di salvaguardare lavoratori in età avanzata che vivono situazioni di disagio, ma anche i giovani che non riescono ad ottenere il primo impiego a causa del blocco del turn over.

Stante la situazione (riconosciuta per il rischio sociale anche dal Ministro del lavoro Poletti), il problema resta ora quello di trovare la quadra tra le esigenze dei pensionandi e quelle di bilancio. La Cgil pensa che per reperire le coperture, bisogna evitare di mettere in atto delle azioni penalizzanti nei confronti di chi è già assistito: la soluzione "non può trattare un ulteriore taglio alla consistenza degli assegni", ma piuttosto di una riconsiderazione dell'attuale legge Fornero, troppo rigida e punitiva.

Petriccioli parla per la Cisl e invita all'azione l'esecutivo, chiedendo lo stop agli annunci

"Arriva un momento in cui le aperture devono tradursi in un percorso": sono le parole pronunciate dal Segretario confederale della Cisl Maurizio Petriccioli, con le quali concludiamo il nostro approfondimento sulle ultime dichiarazioni giunte dalle parti sociali al riguardo della flessibilità previdenziale.

Il rappresentante del sindacato auspica che si possa giungere immediatamente ad una modifica delle regole di accesso all'Inps, al fine di offrire delle soluzioni di pensionamento anticipato che possano risolvere definitivamente tanto i problemi relativi al mondo del lavoro, quanto quelli che riguardano chi è caduto in uno stato di disoccupazione o inoccupazione.

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