Il Ddl scuola ha superato il giro di audizioni ed è ora passato all'esame in Commissione Cultura della Camera, la relatrice Maria Coscia (Pd) ne decanta le doti per niente condivise da sindacati, docenti, Dirigenti Scolastici e personale Ata (escluso completamente dal piano di assunzioni).

La riforma in atto con questo ddl viene considerata dalla Coscia come il risultato finale dell'arrivo della vera autonomia scolastica ideata nel 1987, che porterà un miglioramento all'offerta formativa. Le opposizioni richiedono lo stralcio della parte inerente le assunzioni dei docenti, per trattare l'argomento a parte, ma la relatrice dice chiaramente che non è possibile.

Per quanto concerne la riduzione del quantitativo di deleghe richieste dalle opposizioni Coscia si dice disponibile, il 21 aprile è in programma la prima votazione, l'obiettivo è la realizzazione di tutto in tempi strettissimi (per la fine di maggio e l'inizio di giugno il testo finale). La Puglisi ha poi dichiarato che sono aperti all'ascolto di tutti gli operatori.

Ma vediamo le novità più salienti come di seguito specificate:

- scelta dei docenti da parte dei Dirigenti, dopo l'iscrizione dei primi in albi regionali, distinti in liste provinciali e subprovinciali composte dai neoassunti e dai docenti già di ruolo. Il dirigente sceglierà i docenti per l'incarico su cattedra o su organico funzionale a secondo del curriculum, la proposta potrà essere rivolta anche a docenti di altra Scuola.

Gli incarichi varieranno ogni 3 anni, ma in via sperimentale il prossimo anno riguarderà solo i docenti neo assunti.

- mobilità, i docenti entrando negli albi non potranno chiedere una scuola specifica.

- formazione obbligatoria, predisposto un budget di 500 euro annuali per ciascun docente da spendere in libri, software ecc.

e corsi di formazione, oltre a uno stanziamento di 40 milioni di euro.

- meritocrazia, gli scatti di anzianità verranno distribuiti dal dirigente in relazione a certi parametri cioè il rendimento allievi, innovazione didattica, miglioramento in toto scuola, qualità dell'insegnamento.

- piano di assunzioni ruolo, nell'a.s.

2015/16 per i soli iscritti nelle GaE o vincitori del concorso 2012 ma accesso tramite gli albi. Le scuole entro maggio redigeranno un piano organico.

- risarcimento per i precari con 36 mesi, stanziati 20 milioni per chi vince ricorso.

- periodo di prova, sarà di competenza dei dirigenti sentiti gli organi collegiali, ammesse ispezioni in classe e anche licenziamento senza preavviso.

- aumenti stipendi dirigenti, 12 milioni di euro stanziati a tal fine.

- piano digitale e agevolazioni alle paritarie, 120 mln in due anni per Piano digitale e la detrazione per le scuole paritarie. Ben 90 milioni di euro sono i risparmi derivanti dalle convenzioni di pulizia Consip e della riduzione degli organici dei collaboratori scolastici, a discapito della sicurezza per la mancanza di vigilanza.

- alternanza scuola-lavoro, previsti un tetto di 200 ore per i licei e 400 per gli istituti tecnici e professionali.

- supplenze brevi, fino a 10 giorni, andranno sotto la gestione dell'organico funzionale sia a personale precario che di ruolo e anche a docenti senza abilitazione.

Escluso dalle immissioni il personale Ata che continua a portare il maggior peso di riduzioni di spesa sulle persone e non sui veri sprechi statali, ma anche i docenti non sono felici della riforma: data la dichiarata apertura ai pareri degli operatori il Governo Renzi dovrebbe prenderne atto.