"A ben vedere è un po' come scoprire l'acqua calda che il sistema basato non sui contributi versati, ma sugli ultimi stipendi e redditi" si porti dietro notevoli incongruenze, spiega il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, commentando le ultime intenzioni espresse dal Neo Presidente Inps Tito Boeri. Il rischio però, per l'ex Ministro del lavoro, è che si utilizzi questa considerazione in modo improprio, ovvero andando a colpire "tutti gli assegni determinati con questo sistema di calcolo" e senza offrire una sufficiente flessibilità con un nuovo provvedimento dedicato alle pensioni anticipate.

È chiaro che la Commissione lavoro vede con favore una simile proposta solo qualora si scelga di chiedere un contributo di solidarietà a chi percepisce assegni retributivi di importo molto elevato. La linea di sicurezza che si è discussa negli ultimi mesi si assesterebbe a circa 2.000 € al mese, che però secondo molti sarebbe troppo bassa perché relativa ad un importo lordo.

Riforma pensioni 2015: in Parlamento si torna a lavorare sulle ipotesi delle quote 97 e 100

Stante la situazione, lo stesso Damiano sarebbe tornato a lavorare sulla possibilità di flessibilizzare l'accesso all'Inps per i lavoratori che hanno vissuto situazioni lavorative di disagio nel Ddl 857, con il quale si propone un provvedimento ormai conosciuto come la Quota 97.

In pratica, si vuole offrire al lavoratore la possibilità di ottenere la quiescenza anticipata con almeno 62 anni di età e 35 anni di versamenti, a patto però di accettare una penalizzazione (massima) dell'8% sull'importo erogato. Appare invece molto più lontana e difficile l'applicazione della Quota 100, perché secondo alcune stime dei tecnici servirebbero circa 10 miliardi di euro per poterla approvare.

Continua però a rappresentare una delle soluzioni preferite dai lavoratori, soprattutto grazie alla grande flessibilità che sarebbe in grado di offrire. Un lavoratore che perde il lavoro a 60 anni potrebbe infatti ottenere la quiescenza anticipata con 40 anni di versamenti, mentre al crescere dell'età sarebbero necessari meno contributi e viceversa.

Esecutivo prosegue attività di razionalizzazione nel settore della previdenza 

Nel frattempo prosegue anche l'attività di razionalizzazione portata avanti dall'esecutivo, che si sta occupando di definire il Def per l'anno in corso. Anche la previdenza sarebbe sotto la lente dei tecnici governativi, con l'obiettivo di ripensare il sistema e di reperire le risorse necessarie al fine di neutralizzare le temute misure di salvaguardia, tra cui vi sarebbe anche l'aumento dell'Iva. Secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, ad essere sotto osservazione sarebbero le Pensioni di invalidità e i relativi abusi. Resta invece ancora lontana la questione della flessibilità nell'accesso alla pensione anticipata, visto che il Ministro Poletti ha spiegato di voler attendere le relazioni tecniche dell'Inps prima di ricevere i sindacati e avviare una discussione definitiva sul tema.

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