Di blocco degli scrutini ne avevamo già parlato in questo pezzo di qualche giorno fa, riportando le dichiarazioni dei vari rappresentanti sindacali. Le reazioni governative sono stizzite, come dimostrano le dichiarazioni del ministro Stefania Giannini riportate questa mattina da Il Giornale di Sicilia. Si esprime duramente parlando di gravità di una misura quale quella del blocco degli scrutini che si rifletterà negativamente sugli studenti. Gli fa eco il garante per gli scioperi Roberto Alesse che si dichiara pronto alla precettazione. Ma i sindacati Cobas e Unicobas non ci stanno e rivendicano la piena legittimità ad attuare una forma di protesta così estrema precisandone le forme.
Lunedì 18 maggio riprenderà l'iter parlamentare sul ddl Scuola con la discussione dell'art. 8.
Da Unicobas - Su Unicobas.it sono descritte le modalità attraverso le quali è possibile praticare una forma di protesta del genere e gli avvocati del sindacato si esprimeranno in merito molto presto. Chi volesse ulteriori ragguagli può collegarsi direttamente al portale di Unicobas o contattare i rappresentanti sindacali. All'interno si trovano le dichiarazioni rassicuranti per i docenti che intendessero partecipare. I Cobas aggiungono anche una manifestazione nazionale per il 7 giugno a corredo della protesta. Piero Bernocchi annuncia il blocco degli scrutini per i giorni dall'8 giugno in poi con calendari diversi per regione.La norma che fa paura - Non se ne parla chiaramente eppure, nel paragrafo in cui si tratta della mobilità, si vede chiaramente cosa preoccupa maggiormente l'intera classe docente, dai professori di ruolo all'ultimo dei precari iscritti nelle Graduatorie ad Esaurimento e di Istituto. Chi rimane confinato negli albi della mobilità senza mai essere chiamato dai presidi nemmeno per una semplice supplenza sarà definitivamente depennato dall'albo, praticamente licenziato a tutti gli effetti. È soprattutto per questo motivo che l'Associazione Nazionale dei Docenti considera questa riforma un attacco alla democrazia.