Si prospetta un fine anno scolastico particolarmente 'caldo' e non ci riferiamo alle previsioni meteo per le prossime settimane: lo scontro tra il governo e le parti sociali sul disegno di legge della Buona Scuola rischia di far saltare i consueti appuntamenti posti in calendario a fine anno. Il Ministero dell'Istruzione ha già potuto vedere con i suoi occhi il boicottaggio delle prove Invalsi, oltre al clamoroso risultato dello sciopero dello scorso 5 maggio. Che cosa ci possiamo aspettare nei prossimi giorni?

Maturità 2015, salta il calendario per ostruzione sugli scrutini?

Gli incontri programmati tra i membri del governo e le rappresentanze dei sindacati, dei genitori e degli studenti sono miseramente falliti ma, intanto, il ddl della Buona Scuola ha passato l'esame della VII Commissione Cultura e si accinge ad essere votato alla Camera (voto previsto per martedì prossimo 19 maggio). L'esecutivo cerca di fare in fretta anche perchè Cgil, Cisl, Uil, Gilda insegnanti, Snals e diverse altre sigle stanno marciando compatte verso un altro boicottaggio, quello degli scrutini. Impropriamente è stato usato il termine 'blocco', ma in realtà la legge sulla regolamentazione degli scioperi non permetterebbe il 'congelamento' vero e proprio degli scrutini. Ciò che, invece, si prospetta è un probabile sfalsamento del calendario che potrebbe ripercuotersi anche sulle date previste dalla Maturità 2015.

Esame di Stato 2015: decisivi i prossimi giorni

L'esame di Stato 2015 è stato oggetto di discussione già negli scorsi mesi: ricordiamo, per esempio, l'incertezza che regnava riguardo alla conferma o meno della presenza dei commissari esterni. Alla fine, i 'minacciati' cambiamenti non sono stati attuati, ma l'ansia dei ragazzi, comprensibilmente alta già per il fatto stesso di dover sostenere una prova così importante, rischia di aumentare ulteriormente per il clima di tensione che si respira in questi giorni. 

I prossimi giorni saranno decisivi, anche se è da definirsi 'utopistica' l'ipotesi di un possibile ritiro del ddl, visto che il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini ha già annunciato che il governo non farà passi indietro in merito ai 'punti qualificanti del disegno di legge'.