Ci avviciniamo inesorabilmente al termine dell'anno scolastico e con esso si avvicinano anche gli esami di maturità 2015: il calendario prevede per il 17 giugno la prima prova, lo scritto di italiano, il giorno seguente, il 18, la seconda prova mentre per il 22 giugno è previsto il terzo scritto.

C'è molta attesa anche per i voti che porteranno a casa gli studenti di tutta Italia, anche perchè i risultati dello scorso anno non sono stati di certo incoraggianti: come viene riportato dalle pagine del quotidiano 'Il Corriere della Sera', sono stati solo 3.450 gli studenti che sono riusciti ad ottenere il massimo voto ovvero 100 e lode.

Una percentuale iniqua pari allo 0,8 per cento del numero complessivo di maturandi.

Esami di Stato 2015 e voti studenti: 100 e lode un'utopia?

Non si deve commettere l'errore di attribuire la colpa di questi risultati scarsi a possibili 'defaillance' dei candidati durante lo svolgimento dell'Esame di Stato: il fatto è che, negli ultimi cinque anni, per poter ambire al massimo dei risultati è necessario presentare al giudizio della commissione, una media costante del 9 ottenuta dallo studente nel triennio. Ecco perchè l'impresa diventa 'titanica'.

Il discorso va esteso, pertanto, alla valutazione degli insegnanti e qui nasce il dibattito perchè, secondo molte opinioni, non esisterebbe quella omogeneità di giudizi che andrebbe ricercata e tutelata. 

Maturità 2015 e voti studenti: disparità di giudizi e differenze territoriali

Ci sono i professori di 'manica larga' e quelli, invece, che il dieci non sanno neppure cosa sia, nemmeno se lo studente risponde bene e a tutte le domande che gli vengono rivolte.

Il parere concorde è quello di arrivare ad un'uniformità dei voti: se gli studenti meritano il dieci, il dieci dev'essere dato in tutte le classi, a prescindere dagli indirizzi scolastici e dalla collocazione geografica di una determinata Scuola

Non sempre, infatti, andare a scuola a Milano o a Bologna equivale a farlo a Napoli oppure a Catania: gli squilibri territoriali vanno superati e c'è chi sostiene che tali squilibri si attenuerebbero se fossero predisposti degli specifici corsi di formazione per gli insegnanti riguardanti la valutazione degli studenti.