Alla Camera avanza la riforma della Scuola con l'approvazione degli articoli riguardanti le immissioni in ruolo. Se da una parte i sindacati si aspettavano segnali dal governo con l'introduzione di modifiche al testo di legge numero 2994, all'indomani del Sì parlamentare c'è profonda delusione per i pochi ed insignificanti ritocchi. 

A questo proposito il segretario dell'Anief, Marcello Pacifico, ha sottolineato come l'aver lasciato fuori dal piano di assunzioni moltissimi precari abilitati nonchè gli idonei degli ultimi concorsi rappresenta un'ingiustizia.

Inoltre, il sindacato contesta duramente l'approvazione del provvedimento riguardanti i contratti dei docenti e personale Ata per i posti vacanti e disponibili: questi, infatti, non potranno superare i 36 mesi. 

Anief, Pacifico: 'Normativa assunzione precari contro la sentenza della Corte Europea'

Secondo Pacifico, quanto contenuto nell'articolo 14 rappresenta un atto illegittimo e profondamente in contrasto con quanto enunciato nella sentenza del 26 novembre scorso, pronunciata dalla Corte di Giustizia Europea. Sappiamo bene come l'Unione Europea abbia condannato il nostro Paese per l'eccessivo uso dei contratti a termine ma ancora una volta gli insegnanti precari non verranno assunti anche se raggiungeranno il traguardo dei tre anni di servizio.

'Aumento stipendio irrisorio e solo per pochi privilegiati'

Un altro punto contestatissimo dai sindacati è quello contenuto nell'articolo 13 della riforma: dal 2016, verrà messo a disposizione un bonus complessivo di 200 milioni di euro che dovrà essere impiegato nell'ambito della valutazione del merito degli insegnanti. L'incremento dello stipendio riguarderà soltanto una piccola fetta dei docenti (meno del 10 per cento) e, per giunta, sarà il dirigente scolastico, seppur consigliato dal Comitato per la valutazione, a stabilire chi ne avrà diritto secondo i propri 'meriti'. I sindacati protestano per l'ennesima grave ingiustizia che subiranno gli insegnanti, il cui salario è bloccato da molti anni ed inevitabilmente eroso dall'inflazione.