L'appuntamento di mezzogiorno al Ministero dell'Istruzione non è servito a riconciliare governo e sindacati sui temi più importanti del ddl Renzi, ovvero quelli legati ai super poteri dei presidi e a quello delle assunzioni. I due 'poli' non si attraggono per nulla, anzi continuano a respingersi e, pertanto, è inevitabile, da parte dei sindacati, la conferma dello sciopero di un'ora programmato per i primi due giorni di scrutini, in tutte le scuole d'Italia.
La ministra dell'Istruzione, Stefania Giannini, portavoce dell'esecutivo, non ha potuto fare altro che appellarsi alla responsabilità degli insegnanti proprio in vista della protesta annunciata dalle forze sociali.
Renzi: 'Sulla scuola, serve il coraggio di cambiare'
Sul tema, non poteva mancare l'intervento diretto del Presidente del Consiglio, il quale, nel corso di un'intervista rilasciata a Primo Canale TV ha sottolineato come il suo governo sia il primo, dopo trent'anni, ad andare controcorrente: tutti gli altri esecutivi non hanno fatto altro che tagliare i fondi alla Scuola.
'Il nostro' ha ribadito Matteo Renzi 'mette un miliardo in più quest'anno e ne stanzierà altri tre per il prossimo anno'.
Il premier, poi, è entrato nel merito della questione legata ai docenti precari, insistendo sulla comparazione con gli altri governi: 'gli altri' ha ribadito il leader del Partito Democratico 'non hanno fatto altro che creare precariato, noi, invece, vogliamo assumere più di 100.000 insegnanti.'
Inevitabile anche il riferimento ai soldi che l'esecutivo metterà a disposizione dei docenti per la formazione e per il merito e allora Renzi insiste sul fatto che ci vuole 'solo il coraggio di voler cambiare'.
Docenti sui social: boicottaggio voto PD e referendum abrogativo
Dall'altra parte, le reazioni social dei docenti sono sempre più pessimistiche: il fronte contro il pensiero sulla scuola del Presidente Renzi si sta allargando sempre di più e si sta parlando sempre più insistentemente di referendum abrogativo, nel caso in cui (come sembra sempre più probabile) la riforma passi anche l'esame del Senato per diventare legge a tutti gli effetti.
Per non parlare, poi, del boicottaggio anti PD che ormai si è diffuso a macchia d'olio: dopo il Flash Mob 'Noi non votiamo PD', i docenti e il personale ATA stanno promuovendo una campagna contro il premier affinchè una sconfitta elettorale alle prossime regionali possa determinare la caduta del governo.