Pensione anticipata2015, Poletti: “Non facciamo altri debiti” – Era molto atteso un interventoda parte degli esponenti del governoRenzi dopo le parole di Tito Boeri:il presidente dell’Inps, infatti, habocciato tutte le proposte in itinere di prepensionamento perché troppocostose. A stretto giro a parlare è il Ministro del Lavoro, a margine di unconvegno della Covip. Giuliano Polettinon ha potuto non parlare di previdenza, sottolineando la necessità di una riforma delle pensioni in qualche modo “lowcost”, soprattutto per i giovani. Il suo pensiero, in qualche modo, sembraessere in linea con il ragionamento fatto da Poletti sebbene sia stato espressocon termini differenti.

Prepensionamento a 62anni, ultime notizie pensione anticipata oggi 12 giugno 2015: l’altolà diPoletti

La riformapensionistica eventuale deve essere “a costo zero per le generazioni future”afferma il ministro, la flessibilità, su cui una discussione sarà aperta, nondeve “costruire altro debito”. L’orizzonte temporale è sempre lo stesso: il governo Renzi affronterà la questionein Legge di Stabilità 2016, dovesaranno trovati gli equilibri tra flessibilità ed esigenze di bilancio.Insomma, se Boeri ha ragione sui conti che ha esposto, è difficile che sianotirati fuori 10 miliardi di euro per approvare il prepensionamento flessibile a 62 anni oppure al quota 100. Per il Ministro del Lavoroparte del “peso” deve comunque essere presa in carico da chi decide di lasciareil proprio impiego: tradotto, penalizzazioni sull’assegno, come abbiamo piùvolte raccontato nei giorni scorsi.

Sarà proprio sull’ammontare esatto delledecurtazioni che, con ogni probabilità, si giocherà la partita della riformadella pensione anticipata.

Pensione anticipatadonne, buone speranze per la proroga dell’opzione contributiva

Se soprattutto i lavoratori precoci hanno poco da sorridere, diverso è il discorso per lesignore che, da tempo, auspicano nella prorogadel regime sperimentale, in scadenza il 31 dicembre di quest’anno.

L’aperturadi Tito Boeri non sembra averemotivi ostativi di fondo nel ragionamento espresso da Poletti perché chi lasciail lavoro in anticipo, di fatto, rinuncia ad una quota spesso importante delproprio assegno pensionistico. Sono decine di migliaia, quindi, le lavoratricipronte a godere del prepensionamento a57 anni e 3 mesi: l’ufficialità, comunque, deve arrivare dopo unprovvedimento parlamentare. Ad oggi ci sono diversi ddl depositati, seguiremose e quando tutto ciò sarà tradotto in atti concreti.