Tagli alle Pensioni in autunno, le previsioni di Beppe Grillo sulla riforma delle pensioni del governo Renzi - Diciamoci la verità, le notizie sulle pensioni sono ultimamente sempre le stesse: di concreto c'è solo la questione dei rimborsi ai pensionati, per quel che riguarda pensione anticipata, Opzione Donna, esodati ecc... è solo un susseguirsi di dichiarazioni di Cesare Damiano, Pier Paolo Padoan, Giuliano Poletti, Tito Boeri, e di proposte di legge depositate alla Camera o al Senato. Cambiamo allora un po' registro e analizziamo le ultime dichiarazioni di Beppe Grillo sulle pensioni: secondo il leader del Movimento 5 Stelle il governo Renzi è sì impegnato a studiare una qualche riforma del sistema previdenziale italiano, una riforma però che porterà tagli alle pensioni che arriveranno con la Legge di Stabilità, prevista come tradizione per fine anno.

Dato che chi andrà in pensione nel 2016 subirà una riduzione a causa della svalutazione dei contributi già in programma, sarebbe l'ennesima mazzata ai pensionati.

Beppe Grillo scrive nelle primissime righe del post intitolato Pensioni addio, pubblicato sul suo blog in data 7 giugno 2015: "I pensionati si preparino alla legge di Stabilità di ottobre, perché nella pentola del governo bolle più di una sorpresa. L'ultima è aumentare la flessibilità in uscita tagliando l'assegno pensionistico fino all'8%. Considerando che le pensioni medie sono già molto basse, si tratta di un nuovo giro di vite contro una categoria stravolta dalla legge Fornero del 2011". Per vari dettagli sull'argomento pensione flessibile potete leggere Pensione flessibile senza tredicesima, il governo ci pensa.

Beppe Grillo mette in guardia i pensionandi che, ormai prossimi all'ambito traguardo della pensione anticipata (pensione flessibile è un termine di nuovo conio ma che in sostanza vuol dire "pensione anticipata con penalità"), stanno sul chi va là e seguono con attenzione le mosse del governo Renzi.

Grillo prosegue poi descrivendo alcuni fattori chiave di questa flessibilità in uscita, in particolar modo la riduzione all'assegno che si subirebbe decidendo di andare in pensione prima del dovuto, ma il nocciolo del discorso del leader del M5S arriva poco dopo: secondo Grillo l'intento dell'esecutivo è di far accettare i termini imposti dalla Legge Fornero, cioè di andare in pensione sempre più tardi, pena un forte taglio dell'assegno e la rinuncia a "soldi essenziali per vivere una serena vecchiaia".

Molto interessante il passaggio successivo del discorso di Grillo sulle pensioni, centrato sulle coperture finanziarie per i prepensionamenti: come anche si può leggere in varie proposte ora al vaglio delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, si ipotizza un contributo di solidarietà a carico delle pensioni oltre i 2000 euro lordi, che effettivamente definire "pensioni d'oro, pensioni elevate" è alquanto forzoso...

Beppe Grillo ipotizza addirittura scenari con tagli del 20% alle pensioni se ricalcolate col metodo contributivo, o del 12% sulla parte calcolata col retributivo. Un vero salasso, non c'è che dire.

L'articolo del leader grillino si conclude con la considerazione che in Italia ormai comanda solo il pareggio di bilancio imposto dall'UE, ma che comunque gli italiani sono stufi tanto che il PD ha perso alle ultime elezioni regionali e amministrative la metà dei voti che prese alle Europee del 2014 perchè problemi e scandali, come ad esempio quello dei super vitalizi per gli ex parlamentari, non vengono risolti.

Ricordiamo che potete aderire alla class action del M5S per fare ricorso all'INPS e chiedere il rimborso totale della pensione se siete tra le "vittime" del blocco della perequazione inserito nella Legge Fornero e bocciato dalla Consulta.