Più che il confronto si è riacceso in piena estate lo scontro sulla riforma delle Pensioni. Come una telenovela senza fine. Anche oggi (9 luglio) è il giorno del presidente dell'Inps che ieri ha presentato il dossier annuale dell'Istituto illustrando i 5 punti cardine della sua proposta di revisione del sistema previdenziale. L'economista della Bocconi smentisce oggi categoricamente chi sostiene che le ipotesi da lui formulate sul contributo di solidarietà dalle pensioni alte per finanziare l'introduzione di nuovi elementi di flessibilità in uscita per la pensione anticipata penalizzino con una riduzione di oltre il 30% delle pensioni più povere o comunque di quelle medie; a sostenere questa tesi, tra gli altri, il segretario generale della Cgil.
Riforma delle pensioni 2015, il presidente dell'Inps replica alle parti sociali
"Una riduzione delle pensioni del 35% - ha detto oggi Tito Boeri nel corso dell'audizione parlamentare alla Camera dei Deputati - èuna cosa che non è mai stata prevista". Non solo. Il presidente dell'Inps smentendo diverse ricostruzioni aggiunge: "L'idea che vada fatto un ricalcolo sul contributivo -ha sottolineato -non ci appartiene". Boeri non le manda a dire e replica indirettamente non solo a Susanna Camusso ma anche agli altri sindacalisti che ieri si sono espressi contro le proposte formulate ieri in Parlamento per rinnovare il sistema previdenziale. "Si tratta di opere di fantasia pura di qualche persona - ha proseguito il presidente dell'Istituto nazionale per la previdenza - che ha voluto screditare le nostre proposte senza provare - ha evidenziato Boeri - ad analizzarle con una certa attenzione".
Previdenza e flessibilità, Boeri: mai prevista riduzione pensioni del 35 %
Il professore bocconiano chiamato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi alla guida dell'Inps ha anche chiarito che le sue proposte di modifica alla legge Fornero non prevedono riduzioni nominali degli assegni previdenziali, nemmeno di quelli più alti.
Ma conferma l'importanza e la centralità del sistema di calcolo contributivo perché rende sostenibili nuovi elementi di flessibilità. Un'operazione che, ha spiegato oggi Boeri in audizione a Montecitorio, è finalizzata a tutelare i tutte le maniere chi è "sotto questo regime, ma non vuol dire - ha sottolineato chiarendo i dubbi - che chi non è sotto il contributivo si debba allineare necessariamente".
Queste le nuove dichiarazioni di Boeri oggi in audizione parlamentare, che in qualche maniera sembrano voler correggere il tiro, dopo le polemiche infuocate scoppiate ieri, rispetto ai drastici tagli ipotizzati secondo le interpretazioni delle proposte presentate per la prima volta alle Camere. Di certo c'è che il confronto sulla riforma delle pensioni che dovrà correggere i guasti della legge Fornero del 2011 è solo all'inizio malgrado se ne parli ormai da tempo come di una necessità per evitare l'esplosione di un grande problema sociale. L'obiettivo del governo è quello di arrivare a una proposta condivisa - passando dal confronto con i sindacati e i partiti - da inserire nella prossima legge di Stabilità in discussione dopo il rientro dalla vacanze estive.