Riguardo la situazione dei lavoratori in età avanzata, l'incremento dell'occupazione che si è registrato per questi soggetti secondo il Presidente dell'Inps Tito Boeri "è associata anche all'inasprimento delle regole per l'accesso alla pensione", così come riportato dal Sole 24 ore. Questa fascia di lavoratori sarebbe infatti la più colpita dagli inasprimenti che si sono verificati nel 2011, quando la legge Fornero ha improvvisamente irrigidito i criteri anagrafici e contributivi di accesso all'Inps. "Credo che un po' più di flessibilità in uscita verso la pensione sarebbe di aiuto per l'occupazione giovanile" prosegue l'economista, ribadendo un tema che è statoproposto in numerose occasioni da tecnici, politici e sindacalisti,ovvero quello del ripristino della staffetta generazionale.

Anche perché lo stesso Boeri ha sottolineato che "sicuramente quando la disoccupazione cala è positivo".

Pensioni anticipate: Damiano torna sui costi di un possibile intervento correttivo

La situazione degli over 55enni restacomunque centrale nel dibattito sulla flessibilità previdenziale. Ad affrontare il problema dei costi da sostenere per raggiungere l'obiettivo è stato negli scorsi giorni il Presidente della Commissione lavoro alla Camera. L'On. Damiano sottolinea come l'impatto sul bilancio pubblico potrebbe essere più mite di quanto inizialmente ipotizzato, perché "non tutti i lavoratori sceglieranno di andare in pensione a sessantadue anni ed inoltre si tratta di considerare i risparmi che si produrranno con meno cassa integrazione e meno ammortizzatori sociali per gli ultrasessantenni, che hanno perso il lavoro e che non trovano un impiego".

Nella pratica, l'ipotesi è che la flessibilità previdenziale possa generare anche delle sinergie importanti tra i costi di assistenza e quelli di previdenza, riducendo così l'impatto delle ipotesi peggiorative rispetto al calcolo delle risorse effettivamente necessarie per una sanatoria strutturale della vicenda. Sulla vicenda sono da registrare anche le recenti affermazioni rilasciate dal Sottosegretario Baretta al Corriere della Sera: "se tutti restano in ufficio fino a 66 anni gli unici posti disponibili sono quelli aggiuntivi.

E sappiamo bene come sia difficile averne di questi tempi. Un po' di sostituzione tra anziani e giovani serve, altrimenti il sistema non tiene".

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