'Renzi toglie i soldi ai cittadini onesti per darli alla casta che lo ha nominato’: l’accusa, pesante, arriva dal M5S e dal deputato Riccardo Fraccaro, che ha pubblicamente sottolineato come il Premier non faccia altro che alimentare la politica della casta. Del potere e dei soldi a pochi eletti. Del dare solo a chi ha già. Stando così le cose e al di là del colore politico della dichiarazione, appare francamente difficile non essere d’accordo, anche se noi dal canto nostro aggiungeremmo anche il nome di Pier Carlo Padoan, che tanto bene sta assistendo Renzi nel togliere ai poveri per dare ai ricchi.

Focalizzandosi solo sul caso pensioni lavoratori precoci, le ultime news aggiornate ad oggi 14 settembre paiono in chiaro scuro. Da una parte un’interrogazione del PD su Quota 41, dall’altra le accuse del M5S che giungono a poche ore di distanza da un appello, l’ennesimo, partito da Facebook all’indirizzo sempre del Premier Renzi. Ma anche del ministro Poletti, al quale, è bene dirlo, spetta un’altra poltrona d’onore a fianco a primo ministro e leader del MEF. A sorprendere è proprio la sua condotta. Poletti è stato membro del PCI ed è nato nel 1951. Aveva 20 anni quando le lotte di un’Italia che aveva preso coscienza della propria forza portavano al primo storico documento che ne tutelava la dignità, quello Statuto dei Lavoratori che sempre Renzi ha voluto mutilare riformando il famoso articolo 18.

Di quel clima non è rimasto nulla se non la voglia dei lavoratori di non mollare per riprendersi ciò che gli spetta di diritto.

News pensioni precoci oggi 14 settembre: Quota 41, l’interrogazione del PD e l’attacco del M5S

E’ Eleonora Cimbro del Pd la prima firmataria di un’interrogazione relativa alla Quota 41 spedita direttamente al governo e al premier Renzi perché inviino delle risposte concrete a chi attende di conoscerne i piani ormai da troppo tempo: ‘Il Governo deve chiarire riguardo alla possibilità di approvare l'uscita a 41 anni di contributi per i lavoratori precoci’ recita il testo del membro PD.

Più duro invece l’attacco portato al premier dal M5S, che col deputato Fraccaro ha puntato il dito contro il bonus che conduce i parlamentari ad uscire prima dal lavoro: ‘Per ogni anno in Parlamento si va in pensione un anno prima’ ha tuonato il pentastellato, che ha poi aggiunto come la Legge consenta a Deputati e Onorevoli di maturate un benefitprevidenza.

A 60 anni e con sole due legislature alle spalle in molti si ritrovano così con la quiescenza già maturata. E allora come si può evitare di parlare di furti e scippi. Com’è possibile non credereche Renzi, Padoan and co pensino soltanto a privilegi e casta. In momenti di crisi come quelli attuali, i leader di una volta avrebbero dato delle dimostrazioni di responsabilità e sensibilità. C’è chi dice che la politica si faccia col cuore e che nasca dalla pancia. Il nostro tempo è invece quello in cui la politica si fa coi soldi, le manovre servono solo ad alimentare un circuito infinito fatto di privilegi e iniquità.

Novità pensioni precoci oggi 14 settembre, l’ennesimo appello a Renzi e Poletti

Le ultime novità sul caso pensioni precoci aggiornate ad oggi 14 settembre non possono infine non concentrarsi sull’ennesimo appello mosso alle Istituzioni dai precoci.

La missiva viene da Facebook: ‘A 15 o 16 anni, con la mente ancora fresca, lo studio è la cosa che più si confà e il divertimento e lo svago sono la realtà oggettive di gran lunga più consone […] A noi tutto questo è stato negato’ recita un passaggio del messaggio. ‘Questa negazione è scaturita dalla mente del ragazzo o della ragazza che eravamo poiché, proprio per quel contesto eravamo costretti a crescere più in fretta dei ragazzi provenienti da famiglie più agiate’ prosegue la lettera che tenta di mettere in evidenza l’aspetto sociale e perché no umano connesso a questa vicenda: ‘Vi fregiate del termine onorevoli ma non c’è nessun onore nel vostro comportamento’.