Nuovo colpo di scena sul palcoscenico riguardante la flessibilità previdenziale: a rendere ancora più accese le discussioni politiche attualmente in corso per il dibattito sulla legge di stabilità è stata una proposta arrivata dall'Inps. Il Presidente Tito Boeri ha infatti inviato all'attenzione del Governo un dossier contenete misure innovative dedicate ai lavoratori in età avanzata che stanno vivendo una situazione di disagio. Si parla di una misura di "reddito minimo garantito" che secondo alcune stime di stampapotrebbe attestarsi attorno alle 500 - 700 euro al mese, considerando una famiglia in difficoltà composta da lavoratori ultra 55enni.
Ma è destinata a fare ancora più discutere la proposta di una nuova opzionedi pensionamento anticipato che dovrebbe risultare disponibile già a partire dai 63 anni di età e che di fatto prevederebbe un taglio alla mensilità erogata dall'Inps attorno al 10%. Il tutto finanziato con nuovicontributi di solidarietà da parte di chi riceve vitalizi e Pensioni d'oro.
Riforma pensioni, critica la reazione della politica sulle ideeavanzate dall'Inps
"Va bene colpire i privilegi, ma io temo che una discussione di questo tipo possa rischiare di finire con il considerare un furto tutte le pensioni calcolate con il metodo retributivo, finanche quelle da 1300 euro lordi degli operai o degli impiegati". Ad affermarlo è il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, rispondendo in questo modo ad un'intervista per il quotidiano La Repubblica.
L'esponente della minoranza Dem ha quindi evidenziato le proprie preoccupazioni per la confusione istituzionale che potrebbe derivare da uno scambio di competenze tra Inps, Governo e Parlamento. "A mio avviso l'lnps dovrebbe fornire dati e strumenti" conclude il Parlamentare, ribadendo le preoccupazioni già espresse da una parte trasversale della politica in merito alle proposte avanzate negli scorsi giorni dall'economista alla guida dell'istituto.
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