Con la legge di Stabilità del 2016 varata dal Governo Renzi, nel prossimo anno si potrà scegliere di andare in pensione poco per volta, riducendo il proprio orario di lavoro in part-time. La misura, chiamata “part-time agevolato” permette ai dipendenti del settore privato con contratto a tempo indeterminato, di ridurre l’orario di lavoro in misura compresa tra il 40 e il 60 per cento delle ore di lavoro svolte con il tempo pieno. Naturalmente, per l’accesso al part-time agevolato è necessario essere in possesso di determinati requisiti: innanzitutto l’età non dovrà essere inferiore ai 63 anni e il lavoratore dovrà aver maturato il minimo dei contributi necessari per andare in pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018.
Part-time agevolato: il requisito dell’età per la pensione di vecchiaia per uomini e donne
Essere nell’età per la pensione di vecchiaia entro la fine dell’anno 2018 significa, per gli uomini, raggiungere, entro quella data, l’età di 66 anni e sette mesi, diversamente dalle donne che dovranno raggiungere i 65 anni e sette mesi nel biennio 2016/2017. Tuttavia, nel 2018, il requisito dell’età delle donne pareggerà quello degli uomini, innalzandosi a 66 anni e sette mesi. Non tutti i lavoratori potranno, però, scegliere questa opzione: infatti sono stati esclusi tutti i lavoratori del settore pubblico e coloro che, pur lavorando nel privato, sono legati da un contratto a termine o già part-time.
In pensione col part-time agevolato: il bonus retributivo e di contributi
Con la riduzione dell’orario di lavoro, il lavoratore riceverà lo stipendio dimezzato a fine mese. Tuttavia la perdita di stipendio sarà compensata dal bonus previsto dalla legge di Stabilità pari al 33 per cento (quindi un terzo) del mensile che è, tra l’altro, esente da tassazione.
Inoltre, il dipendente percepirà, per tutta la durata del nuovo orario di lavoro part-time, la copertura dei contributi figurativi della parte di lavoro non svolta proprio per l’orario ridotto. In tal modo, la scelta del part-time non andrà a penalizzare il lavoratore sul montante contributivo.
Quanto si prende di stipendio con il part-time agevolato?
Il quotidiano Italia Oggi ha stimato quale sarà la busta paga di un lavoratore che, prima di scegliere il part-time agevolato, percepiva uno stipendio di 2.000 euro al mese. Con la riduzione al 50 per cento dell’orario di lavoro, la busta paga si abbasserà a circa 1.330 euro al mese, grazie al bonus del 33 per cento esentasse. Un vantaggio rispetto ai circa mille euro che avrebbe dovuto percepire proprio in basse alla riduzione alla metà dell’orario lavorativo.