Arriva il test sulla dipendenza dall’alcol per gli insegnanti della scuola italiana. E’ la regione Piemonte a proporla per prima sulla base di una delibera regionale, già approvata nel 2012 con la giunta Cota, ma ancora non operativa. A tre anni di distanza, nello scorso mese di ottobre, è arrivato un nuovo provvedimento che rende operativa la precedente delibera: non più solo linee di indirizzo, ma indicazioni specifiche su come dovrà essere effettuato il test.

Test alcoli metrico ai prof, cosa stabilisce la Conferenza Stato-Regioni del 2006

La maggioranza delle altre regioni italiane, invece, attende indicazioni da parte del Ministero dell’Istruzione e non ha ancora dato seguito a quanto stabilito dalla Conferenza Stato-Regioni che, nel 2006, aveva stabilito che i docenti, dalle scuole dell’infanzia fino alle secondarie di secondo grado, fossero tra le professioni a rischio, in quanto responsabili degli studenti.

Al pari, ad esempio, dei chirurghi per i pazienti, dei piloti per i voli, o di chi è responsabile degli stabilimenti di fuochi d’artificio.

I dirigenti scolastici e gli insegnanti sono concordi nel considerare l’iniziativa uno spreco di denaro pubblico che potrebbe essere investito in altre necessità e attività della Scuola. Tuttavia, proprio negli scorsi giorni, fa sapere il quotidiano “La Stampa” di oggi, 13 dicembre, l’Ufficio scolastico piemontese ha indetto una riunione di servizio, dando disposizioni operative su come dovrà essere effettuato il test.

Scuola, alcol test ai docenti: come si effettuerà

Ad oggi, dunque, tutti i docenti delle scuole del Piemonte dovranno sottoporsi a visita dal medico competente per la sicurezza sanitaria.

Sarà poi il medico stesso a decidere, sulla base della propria valutazione, quali insegnanti dovranno fare anche l’alcol test perché considerati soggetti a rischio. E il test sarà a sorpresa, senza preavviso.

Resta, comunque, il dubbio che questo procedimento sugli insegnanti sia inutile, oltre che costoso. Antonietta Di Martino dell’Ufficio scolastico regionale piemontese riferisce che è obiettivo dell’ente far rimuovere la professione del docente da quelle a rischio e, difatti, nell’elenco aggiornato dei mestieri a rischio varato dal ministero della Salute, quello dell’insegnante non c’è.