I continui ritardi sulla pubblicazione dell’atteso concorso Scuola 2016 rischiano di rendere impossibili le assunzioni dei docenti vincitori in tempo per l’assegnazione delle cattedre nell’anno scolastico 2016/2017.
L’allarme è stato lanciato dal leader della Uil Scuola, Pino Turi, subito seguito dalla collega della Cisl Scuola, Lena Gissi. Secondo i sindacalisti, le ultime ammissioni del premier Matteo Renzi in merito ai ‘pasticci’ fatti nella preparazione del concorso scuola 2016, lasciano intendere che si vada verso un ulteriore slittamento della data di pubblicazione del bando, cosa che renderebbe tecnicamente difficilissimo completare le procedure entro la fine di agosto, in tempo per le assunzioni e le nomine relative all’anno scolastico 2016/2017.
L’eventualità paventata fornirebbe una nuova freccia a disposizione dell’arco degli avvocati al lavoro per preparare i ricorsi che, come è tradizione, fanno da corollario a qualsiasi maxi concorso.
Renzi: ‘Sul concorso scuola 2016 troppi pasticci. In settimana si decide’
Nel suo intervento alla scuola di formazione politica del Pd, Renzi ha ammesso che nel gestire la vicenda del concorso scuola è stato fatto ‘qualche pasticcio’, ma ha subito precisato che entro la settimana in corso si sarebbe incontrato con il ministro Giannini per decidere il modello del concorso. Una frase a prima vista coerente con il piglio decisionista del premier ma che, dopo qualche secondo per realizzarne il significato, rischia di seminare il panico tra gli oltre 200mila abilitati in attesa del concorso.
In pratica, Renzi ha ammesso tra le righe che, dopo circa due mesi e mezzo di continui annunci e rinvii (il bando del concorso a cattedra 2016 avrebbe dovuto essere pubblicato entro il primo dicembre, secondo quanto scritto nella legge 107/2015, la riforma della Buona Scuola) al Ministero sono ancora al punto che non si è deciso come deve essere strutturato il concorso.
A ritardare oltremodo la pubblicazione del bando sarebbe, ora, il dilemma se introdurre una o due domande in inglese; una prova non prevista dalle procedure concorsuali e, soprattutto, non richiesta all'atto del conseguimento dell'abilitazione attraverso il Tfa o il Pas.
Ricorsi concorso scuola: i nodi da sciogliere
Quello della lingua inglese è, quindi, un nodo da sciogliere principalmente per evitare il rischio di ricorsi, ma non è l’unico argomento che gli studi legali dei sindacati tengono sotto controllo per gli eventuali ricorsi da approntare una volta pubblicato il bando.
Innanzitutto, c’è la questione dei 15mila insegnanti di scuola d’infanzia esclusi dal piano assunzioni della Buona Scuola che chiedono la stabilizzazione come successo per gli insegnanti di altri ordini di scuola. Possibili ricorsi potrebbero essere presentati, inoltre, dagli insegnanti non abilitati ma in possesso dei titoli.
Il tempo, intanto, scorre inesorabile e, tenendo conto che ai tempi dell’ultimo concorso del 2012 furono necessari 12 mesi per completare le procedure, l’allarme lanciato dai sindacati circa la fattibilità delle assunzioni entro fine agosto 2016 risulta più che fondato.