Un'altra sconfitta incassata dal Ministero dell'Istruzione per quanto riguarda l'illegittimo abuso dei contratti a termine: ne ha dato notizia il sindacato Anief, attraverso le pagine Web di Orizzonte Scuola. Per la verità, si tratta di una duplice sconfitta per l'amministrazione centrale visto che le sentenze emesse dal Giudice del Lavoro di Isernia sono due: gli avvocati Chiara Costagliola, Walter Miceli e Fabio Ganci si sono visti riconoscere l'illegittimo comportamento del Miur nei confronti di due docenti precari con la conseguente condanna al risarcimento danni pari a circa 10.000 a beneficio di ciascuna ricorrente.

Ultime news scuola, venerdì 10 giugno 2016: Miur condannato, due docenti ottengono risarcimento per supplenze

Il Tribunale di Isernia ha, infatti, accolto pienamente i due ricorsi rilevando che la successione in sequenza di contratti a termine, come nel caso delle due insegnanti, rappresenti 'esigenze lavorative stabili', da non considerarsi, dunque, eccezionali o temporanee. Inoltre, è stato riconosciuto a favore delle due docenti il diritto a percepire le progressioni stipendiali, condannando il Miur sulla base del principio di non discriminazione in materia retributiva: il fatto di essere sotto contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato non giustifica, infatti, l'applicazione di condizioni di impiego 'deteriori'.

Abuso contratti a termine oltre i 36 mesi di servizio: Miur nuovamente sconfitto

Infine, la sentenza favorevole alle due insegnanti è stata avvalorata dalla normativa comunitaria europea che impone le stesse condizioni di lavoro sia per i lavoratori a tempo indeterminato che per quelli a tempo determinato, per quanto riguarda i criteri riguardanti il periodo di anzianità di servizio.

Un altro (duplice) successo, dunque, per il personale precario della scuola contro l'abuso dei contratti a termine su posti vacanti, oltre i trentasei mesi di servizio e il giusto riconoscimento degli anni di lavoro svolti come supplenti della scuola pubblica italiana.