La trattativa fra Miur e sindacati sulla chiamata diretta dei docenti dagli ambiti alla Scuola è saltata perché il ministero ha deciso di dare ai dirigenti scolastici più potere rispetto a quanto precedentemente concordato con le OOSS. In sostanza, è soprattutto questo il motivo della rottura e della rabbia dei sindacati. Adesso per il Miur si tratta di fare una vera e propria corsa contro il tempo, perché l'impianto della chiamata diretta dei docenti richiede un lavoro non indifferente per le scuole e anche per i dirigenti stessi. Ecco le ultime indiscrezioni sull'argomento.
Indiscrezioni chiamata diretta Miur: le scuole dovranno correre
Il documento con le linee guida per la chiamata diretta dei docenti nella scuola dovrebbe essere emanato dal Miur molto presto, forse anche oggi. Un documento definito 'fai da te' perché, rotta la trattativa coi sindacati, sarà unicamente il ministero a stabilire la procedura da seguire. Sembra che dell'accordo politico iniziale non sia stato eliminato tutto. A quanto pare le scuole dovranno ancora emanare il mini bando con l'indicazione dei requisiti che i docenti dovranno soddisfare per ottenere l'assegnazione del posto. Solo che i requisiti potrebbero non essete più quattro come previsto inizialmente, ma lasciati a discrezione del dirigente scolastico.
La tabella fornita come anticipazione nei giorni scorsi dal sito Orizzonte scuola sui criteri potrebbe essere rivista. A riferirlo è lo stesso sito. Tra le ultime novità, vi è il fatto che il dirigente potrebbe anche decidere di visualizzare i curriculum dei docenti che non hanno presentato domanda per lavorare nel suoistituto ed effettuare una proposta lavorativa (per cui poi assegnare il posto) anche a uno di loro.
A questo punto, a fare la differenza potrebbe essere davvero il colloquio, così come previsto dalla legge 107, che in un primo momento sembrava non avesse più un ruolo determinante all'interno della procedura. In parole povere, il Miur ha deciso di dare più potere ai dirigenti anche a costo della rottura della trattativa con i sindacati. Una scelta che lascia alquanto perplessi.
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