Una misura di pensionamento anticipato per permettere alle persone di uscire da tre a quattro anni prima dal lavoro, ma anche dei meccanismi di tutela in favore dei lavoratori precoci e di chi ha avuto una carriera lavorativa discontinua. Sono questi i punti in discussione che con tutta probabilità saranno definiti nella prossima riunione tecnica di fine luglio tra Governo e Sindacati. Un tavolo che ha tutta l'aria di rappresentareuna vera e propria resa dei contioltre che un banco di prova per quello che diventerà il testo definitivo della riforma previdenziale da inserire all'interno della Legge di Stabilità 2017.I provvedimenti allo studio dovrebbero garantire una corsia preferenziale in favore dei lavoratori che vivono situazioni di disagio, ma non è chiaro se riusciranno a colmare effettivamente il Gap rispetto alle aspettative dei pensionandi.

Mentre sullo sfondo si sta lavorando anche ad un Piano B per chi in pensione c'è già, ma possiede redditi vicini alla soglia di povertà. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Pensioni anticipate: il puntosui lavoratori precoci e sulle ricongiunzioni

Al fianco dell'APE sarebbero allo studio due misure di supporto per i lavoratori precoci e per le ricongiunzioni onerose. Nel primo caso si tratta di un bonus contributivo dai 4 ai 6 mesil'anno per chi halavorato tra i 14 ed i 18 anni di età. In questo modo si cerca di valorizzare i versamenti effettuati in giovane età, garantendo un vantaggio (e quindi un anticipo) fino a 24 mesirispetto ai requisiti ordinari. L'ipotesi resta però ancora lontana dalle richieste dei lavoratori precoci, che puntano ad ottenere l'accesso all'Inps una volta raggiunti i 41 anni di versamenti.

Diverso il caso delle ricongiunzioni onerose, ovvero di coloro che si trovano impossibilitati ad accedere al pensionamento in virtù di versamenti effettuati presso diverse gestioni. L'idea è di ricorrere ad una forma di totalizzazione o ricongiunzione non onerosa, ad esempio permettendo il pagamento della pensione ad ogni singola gestione pro quota, sulla base del meccanismo di calcolo e delle singole regole specifiche.

Mentre le lavoratrici opzione donna chiedono di poter ricongiungere i propri versamenti anche con la gestione separata dell'Inps, che adotta comunque il calcolo contributivo degli assegni.

Welfare pensionistico e 14ma: spunta il piano B?

In merito al welfare previdenziale il Governo avrebbe allo studio un piano B nel caso in cui il tentativo di ampliare l'area dei beneficiari della 14ma mensilità risultasse troppo costoso.

Si punterebbe cosìad un aumento degli assegni più bassi, sebbene l'operazione sarebbe molto più complessa dal punto di vista tecnico, visto che il calcolo è effettuatosulla base dell'anzianità ma anche della contribuzione effettivamente versata presso l'Inps dal pensionato. In tandem con un intervento di questo tipo, si potrebbe poi procedere ad un nuovo innalzamento della no tax area, equiparandola in questo modo a quella già prevista per i lavoratori dipendenti. Quest'ultima misura avrebbe necessità di coperture contenute e offrirebbe in cambio un ritorno tangibileanche a chi prende Pensioni più elevate, in virtù delle detrazioni forfettarie previste dalla legge fino ai 55mila euro lordi.

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