Un articolo pubblicato sul numero odierno dell'autorevole quotidiano economico 'IlSole24Ore' (di giovedì 21 luglio 2016) spiega le motivazioni che hanno portato alla sentenza numero 187/2016 della Corte Costituzionale attraverso la quale viene dichiarata l'illegittimità della normativa riguardante le supplenze del personale docente e tecnico-amministrativo (ATA) per ciò che concerne la copertura dei posti vacanti e disponibili.

Ultime news scuola, 21 luglio: Consulta 'Assunzioni Buona Scuola e concorsi sanano abuso precariato'

La Consulta ha depositato ieri tali motivazioni sottolineando come il piano assunzionale straordinario indetto dalla Buona Scuola o lo scorrimento delle graduatoria o concorsi riservati costituiscano una misura riparatoria 'adeguata' a favore dei docenti per il danno da essi subìto dalla reiterazione illimitata dei contratti a tempo determinato.

La Corte Costituzionale, in pratica, esaminando quanto contenuto nella riforma Buona Scuola ha ritenuto 'adeguate' le misure prese in campo legislativo, in riferimento alla normativa europea.

Sentenza Corte Costituzionale abuso precariato: le motivazioni

Di conseguenza, i giudici della Corte Costituzionale hanno escluso l'eventualità di una richiesta di risarcimento danni da parte dei docenti interessati da quello che è stato definito come l'ampio programma assunzionale disposto dalla legge 107, meglio conosciuta come riforma Buona Scuola: un piano assunzionale che porterà all'immissione in ruolo (o almeno così dovrebbe essere....) di circa 180mila insegnanti precari, con un investimento preventivato dall'Erario di oltre due milioni e duecentomila euro.

Abuso precariato personale ATA: unica misura riparatoria il risarcimento danni

Per quanto concerne il personale ATA, il discorso, invece, è completamente diverso, visto che per questi lavoratori, il governo non ha disposto un analogo intervento straordinario e, di conseguenza, non potranno beneficiare di un piano assunzionale come quello disposto a favore dei docenti.

Ne consegue, pertanto, che per il personale ATA, l'unica misura riparatoria è rappresentata dal risarcimento del danno: tra l'altro, la misura viene espressamente presa in considerazione dalla legge 107 a favore di quei lavoratori che abbiano subìto eventuali illeciti nell'abuso dei contratti a termine.