E' una Scuola pubblica italiana che non riesce a guarire dalla 'supplentite', come promesso dal governo Renzi all'atto di presentazione della tanto decantata Riforma Buona Scuola, nell'ormai lontano mese di settembre 2014. Anzi, è una scuola ancora e più che mai, malata di 'supplentite' come viene ricordato dall'editoriale de 'IlSole24Ore' di oggi, venerdì 16 settembre, a firma Claudio Tucci.
Ultime news scuola, venerdì 16 settembre 2016: i numeri della 'supplentite', la scuola è ancora malata
I numeri sono catastrofici. Quasi una cattedra su dieci non ha trovato il proprio insegnante titolare e le ragioni sono molteplici: dal ritardo nelle pubblicazioni delle graduatorie di merito del concorso fino alle operazioni di mobilità, passando per la mancanza cronica di docenti in alcune classi di concorso.
La stima del Miur riguarda 80mila contratti a tempo determinato al 30 giugno o fino al termine delle attività didattiche ma, secondo i sindacati, si tratta di una stima al quanto 'ottimistica' perchè, con tutta probabilità, raggiungeremo ancora una volta quota centomila.
Come ha fatto notare 'IlSole24Ore', il numero di ottantamila supplenze vorrebbe dire il venti per cento in meno rispetto all'anno scorso, ma siamo ancora parecchio lontani dalla 'guarigione' auspicata dal ministro Giannini. Tra l'altro dobbiamo tenere conto anche delle supplenze brevi, quelle per esempio legato alle assenze per malattia che finora sono state contenute soprattutto attraverso l'impiego (contestato) dei docenti di potenziamento.
Assunzione docenti: legge delega sistema di reclutamento, nuovo caos in arrivo?
Un caos generale che viene amplificato dalle enormi incertezze riguardanti i futuri reclutamenti. Se da una parte il TFA sta avviandosi inesorabilmente verso il declino, dall'altra l'ennesima promessa del governo in relazione ad una riforma del reclutamento attraverso la legge delega sulla formazione iniziale degli insegnanti è ancora in stand-by.
Si renderà, comunque, necessaria una gestione della fase transitoria che non potrà non prendere in seria considerazione, però, anche i 50-60 mila docenti abilitati inseriti in seconda fascia d'istituto, prima esclusi dal piano assunzionale della legge 107 e poi 'bocciati' al concorso (e la stragrande maggioranza non certo per demeriti propri).
Insomma chi si aspettava (ovvero il governo) che le assunzioni della Buona Scuola portassero, in breve tempo, alla risoluzione dei problemi di organico, si è sbagliato di grosso. Ma i docenti sapevano già che sarebbe andata a finire così.