Le conseguenze dell'ultimo piano di mobilità straordinario, quello indetto dalla legge 107 per l'anno scolastico 2016/7 sono sotto gli occhi di tutti: persino il Presidente del Consiglio Renzi ha espresso tutta la propria insoddisfazione per 'qualcosa che il governo ha sbagliato nella comunicazione con gli insegnanti e con il mondo della Scuola in generale'.

Ultime news scuola, domenica 30 ottobre: mobilità 2017/2018, la preoccupazione dei docenti

Ora ci si interroga su quello che sarà il futuro ed è comprensibile la preoccupazione che viene espressa dai docenti per quanto riguarda il prossimo piano di mobilità, soprattutto alla luce di quanto contenuto nel comma 73 della legge 107 dove viene detto espressamente che, a partire dall'anno scolastico 2016/2017, la mobilità opererà tra ambiti territoriali: la deroga prevista quest'anno, dal contratto siglato dal Miur e dai sindacati ha concesso, per esempio, la titolarità di scuola, probabilmente per l'ultima volta, a quei docenti che si sono spostati in ambito provinciale.

Dunque, a partire dal prossimo anno, tutti gli insegnanti che intenderanno presentare domanda di mobilità dovranno essere ben consapevoli che il loro trasferimento avverrà su ambito territoriale, con conseguente assoggettamento alla chiamata diretta dei dirigenti scolastici: pertanto, addio mobilità su scuola con il sistema telematico del Ministero dell'Istruzione che provvederà ad assegnare i docenti ai vari ambiti, secondo le preferenze espresse all'interno della domanda.

Mobilità 2017/2018: legge 107 parla chiaro, trasferimenti solo su ambiti territoriali

Ne deriva che gli unici docenti che potranno conservare ancora la titolarità su scuola saranno solamente coloro che hanno mantenuto tale titolarità nel corrente anno scolastico e che non produrranno domanda di mobilità nel prossimo anno scolastico 2017/2018.

I sindacati hanno promesso battaglia sul capitolo mobilità e chiamata diretta anche se si ritiene possa essere molto difficile sperare in qualche ulteriore delega nel prossimo contratto di mobilità 2017/2018. Del resto, proprio la chiamata diretta è da considerarsi come uno dei punti cardine della Buona Scuola e difficilmente il Miur sarà in vena diconcedere nuovi 'sconti'.