Importanti novità sono in arrivo per gli statali per quanto riguarda le modalità di fruizione dei permessi per malattia e quelli spettanti per la legge 104.

E’ quasi tutto pronto, infatti, per la ripresa delle trattative sul rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, fermi ormai da otto anni, e per la quale mancano solo gli ultimi pareri delle commissioni di Senato e Camera ai decreti Madia che dovranno essere la base di contrattazione tra l’Aran, l’agenzia per questo incaricata dal Governo, ed i sindacati.

La contrattazione potrebbe riprendere già ad inizio maggio e tra le novità contenute nei decreti che ne costituiranno il punto di partenza, oltre al già noto aumento contrattuale di 85 euro mensili, anche nuove regole per i cosiddetti licenziamenti veloci e sul ‘pacchetto malattia’ che sarà sicuramente uno degli argomenti sui quali si concentrerà la trattativa.

Malattia ad ore e permessi per la 104: le novità per gli statali

La trattativa sul rinnovo del contratto degli statali porterà anche la novità delle modifiche da concordare sul cosiddetto ‘pacchetto malattia’. Si tratta di una serie di modifiche alle norme sui permessi che dovranno raggiungere il duplice obiettivo di introdurre una maggiore flessibilità per venire incontro alle esigenze dei lavoratori e, allo stesso tempo, combattere gli abusi.

Le ipotesi contenute nella ‘direttiva madre’ che sarà posta sul tavolo dovrebbero prevedere la possibilità, per i lavoratori della Pubblica Amministrazione, di usufruire di permessi ad ore in caso di visite specialistiche, mentre attualmente sono costretti a perdere l’intera giornata di lavoro.

Importanti novità dovrebbero riguardare la modalità per usufruire dei permessi previsti dalla legge 104, spettanti a chi assiste un familiare disabile. Allo studio, in questo caso, la possibilità di programmare le assenze previste, in modo di consentire all’amministrazione di pianificare in tal senso il lavoro degli uffici.

Riforma pubblica amministrazione: le novità per assunzioni e licenziamenti

Altro argomento di discussione tra Aran e sindacati per il rinnovo dei contratti saranno i termini previsti per i cosiddetti ‘licenziamenti veloci’, già bocciati dal Consiglio di Stato nella loro prima stesura che prevedeva un termine di 90 giorni per l’esercizio dell’azione disciplinare.

I termini, secondo il suggerimento dei giudici, dovrebbero essere prolungati a 180 giorni.

Da discutere anche l’armonizzazione dei trattamenti tra assunzioni a tempo determinato e indeterminato che dovranno tenere conto delle numerose sentenze che, su questo argomento, si sono susseguite negli ultimi anni anche in sede europea.