Continua a tenere banco il caldo argomento della riforma Pensioni 2017. Tra pensioni anticipate con Ape social, volontario e Quota 41, però, spunta anche l'ipotesi di introduzione dell'assegno di garanzia per i giovani. Secondo quanto riportato da Pensionioggi.it, infatti, nei prossimi giorni riprenderà il tavolo di confronto tra il Governo e i sindacati sulle pensioni. Tra i vari cambiamenti da apportare alla Legge Fornero, ci sarà una particolare attenzione sulle pensioni dei giovani lavoratori, in particolare di coloro i quali hanno cominciato a lavorare dopo il 31 dicembre del 1995, in sostanza dopo l'introduzione del sistema del calcolo contributivo con la Riforma Dini.

Riforma pensioni: modifica alla Riforma Dini

Si starebbe studiando appunto la possibilità di introdurre la pensione di garanzia che possa garantire un assegno minimo non inferiore al valore dell'assegno sociale, che è di circa 450 euro mensili, che verrà pagato dallo Stato e in parte attraverso i contributi versati dallo stesso lavoratore. Si parte dalla proposta fatta da Cesare Damiano e dalla Gnecchi: ad esempio un soggetto che maturerà un assegno tramite la contribuzione versata pari a 400 euro al mese lordi, potrebbe aggiungere ad esso la pensione di garanzia raggiungendo in questo modo un reddito da 900 euro al mese.

Assegno di garanzia solo in speciali condizioni

L'assegno di garanzia, però, a differenza dell'integrazione al trattamento minimo, potrebbe essere usufruibile soltanto in determinate condizioni, come per esempio il raggiungimento di un'età anagrafica elevata.

Anche l'importo potrebbe variare in base ad eventuali carichi familiari. Un intervento questo che, se venisse introdotto nella riforma pensioni 2017, sarebbe sicuramente da accogliere con favore, visto che il sistema contributivo non ha tenuto conto dell'evoluzione del mercato del Lavoro attuale, in cui i giovani devono affrontare sempre più carriere professionali discontinue e precarie, con buchi contributivi a volta molto significativi.

Se non ci dovesse essere un correttivo alla riforma Dini, i giovani saranno destinati a percepire un reddito previdenziale poco superiore al valore dell'assegno sociale, evidentemente insufficiente per vivere una vecchiaia dignitosa.

Riforma pensioni: il fattore dell'aspettativa di vita

Un altro fattore che verrà discusso sarà quello legato all'aspettativa di vita, definito da Cesare Damiano come un qualcosa da abrogare assolutamente perché la speranza di vita è destinata ad aumentare anche nei prossimi anni.

Insomma, una situazione molto delicata da seguire con attenzione nei prossimi giorni. Per rimanere sempre aggiornati sulle ultime notizie riguardanti il tema della riforma pensioni 2017 è possibile cliccare sul tasto "segui" presente in alto accanto al nome dell'autore di questo articolo.